Grotta, rogo in abitazione: aperta un’indagine

Grotta, rogo in abitazione: aperta un’indagine

Il grosso incendio divampato nella serata di ieri in Grottaminarda alla Via Manzoni è al centro delle indagini dei Carabinieri della Stazione di Grottaminarda guidati dal Maresciallo Capo Angelo Nardone. L’immobile posto tra alcune villette a schiera della centralissima strada che costeggia l’imbocco dell’autostrada Napoli-Canosa è andato completamente distrutto. Nella casa, occupata da Sorrentino Felice, da sua figlia e da suo nipote, Gianluca D’Apolito di 23 anni, solo i resti dei mobili e dei vestiti. Le fiamme hanno maggiormente interessato la cucina e una camera da letto. I Carabinieri stanno vagliando varie ipotesi. La prima ricostruzione fatta dai Vigili del Fuoco, ovvero che le fiamme sono divampate dal condizionatore d’aria posto al pian terreno non hanno fugato del tutto i dubbi dei Carabinieri. I militari impegnati tutta la notte nelle ricerche del Sorrentino, trovato poco dopo le 4, hanno effettuato nuovi accertamenti ed escusso i vicini di casa dei tre. Dopo aver pensato a rintracciare l’anziano, i Carabinieri hanno iniziato l’attività d’indagine sentendo vicini di casa e familiari delle persone rimaste coinvolte. Sono state acquisite le registrazioni di alcuni istituti di credito presenti in Grottaminarda. Non è escluso che all’atto di abbandonare l’abitazione il Sorrentino avesse già visto le fiamme divorare l’appartamento. Alcuni vicini hanno, infatti, visto l’89enne che si allontanava dall’abitazione alle ore 19 circa e hanno sentito puzza di bruciato poco dopo. Mai avrebbero potuto immaginare che quella puzza potesse provenire dall’abitazione chiusa e disabitata in quel momento. La figlia dell’89enne era, infatti, a lavoro e il nipote con la sua fidanzata erano intenti a fare acquisti. Ora è da accertare se le fiamme sono state causate da un corto circuito o da un’azione involontaria dell’anziano. I Carabinieri hanno attivato gli assistenti sociali di Grottaminarda così che l’89enne è stato trasferito presso il centro Padre Pio (metà retta sarà pagata dai servizi sociali del comune), mentre il ragazzo e la madre hanno trovato una sistemazione da alcuni amici. Tutto questo in attesa di sistemare quel che resta dell’appartamento.

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