Controlli alle aziende, a Solofra chiusa una conceria

Continua l’attività svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino a tutela dei lavoratori. Per tale motivo nella giornata di ieri sono stati effettuati congiuntamente a personale ispettivo dell’Asl Avellino e della Direzione Provinciale del Lavoro alcuni controlli ad attività commerciali ubicate nei comuni di Atripalda e Solofra, centri con maggiore densità industriale in questa provincia. Nel caso di Atripalda, a seguito di alcune segnalazioni di privati cittadini che lamentavano la presenza di amianto all’interno di un’azienda dislocata in contrada Valleverde, i Carabinieri della Stazione di Atripalda ed il personale tecnico-ispettivo dell’Asl di Avellino sono intervenuti presso l’unità produttiva constatando l’effettiva presenza di un vecchio capannone, ormai quasi totalmente in disuso, la cui copertura è interamente costituita da pannelli di fibrocemento, detto anche cemento-amianto, comunque già da tempo monitorato con cadenza periodica dagli stessi tecnici sanitari per prevenire e scongiurare ogni pericolo per la salute pubblica. A causa delle recenti precipitazioni, però, alcuni dei pannelli della copertura, per una superficie di circa 40 mq su un totale di oltre 12mila, sono crollati. Gli immediati accertamenti dei tecnici dell’Asl e dei carabinieri hanno però accertato che nessuno di quei pannelli di copertura si stava sfaldando o sfibrando e non v’è quindi alcun pericolo di contaminazione da amianto. Al termine dei controlli, quindi, è stata disposta la rimozione ad horas dei pannelli caduti, mediante ditta specializzata iscritta all’albo dei gestori ambientali onde salvaguardare sia la salute dei lavoratori dell’azienda che quella dei privati cittadini che abitano nei pressi dell’azienda.
A Solofra, invece, dopo l’intervento mattutino dei carabinieri della locale Stazione presso il mercato settimanale di via Afflitta, che è stato poi sospeso con ordinanza del sindaco, a richiesta appunto dei militari dell’Arma e degli ispettori dell’Asl, per carenza igienico-sanitarie dovute alla consistente presenza di rifiuti urbani maleodoranti accumulati da giorni ai bordi della strada, nel pomeriggio è stata la volta di una conceria, controllata dai militari assieme agli ispettori del lavoro della Direzione Provinciale del Lavoro di Avellino. Al momento dell’accesso nell’impianto conciario, che si occupa dell’inchiodatura e rifilatura pelli per conto terzi, sono stati trovati al lavoro 12 operai, ma di questi ben 4 erano impiegati in modo irregolare perché mai assunti (quindi in nero), con la presenza anche di un cittadino marocchino non solo irregolare in Italia perché sprovvisto di permesso di soggiorno, ma sul cui conto il titolare stava tentando una regolarizzazione sotto forma di collaboratore domestico, cercando così di aggirare le leggi vigenti in tema di immigrazione. I successivi accertamenti sull’impianto conciario hanno poi permesso di accertare che a nessuno dei 12 lavoratori erano mai stati distribuiti i dispositivi di protezione individuale, che nessuno era mai stato sottoposto alla prevista visita medica obbligatoria, che non era mai stato nominato alcun medico del lavoro, né era mai stata impartita ai lavoratori la prescritta formazione e informazione sulla sicurezza. Per tutti questi addebiti, i carabinieri della Stazione di Solofra hanno provveduto a deferire in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino l’imprenditore conciario, a cui gli ispettori del lavoro hanno notificato anche l’immediata sospensione amministrativa dell’attività lavorativa, attesa la massiccia presenza di lavoro nero. In più, per la mancanza dei registri di carico e scarico dei rifiuti, allo stesso è stata anche elevata una contravvenzione per oltre 2mila euro.

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