Calcio scommesse, sotto inchiesta anche due partite dell’Avellino

Ci sono anche due gare dell’Avellino, risalenti alla passata stagione, nell’elenco di 150 eventi sportivi consegnato ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Si tratta di Neapolis-Avellino 0-2 del 30/1/2011 e di Avellino-Fondi 1-1 del 27/2/2011, partite che vanno ad aggiungersi alle altre del campionato italiano di serie A, B ma soprattutto alle molte di Lega Pro e di calcio straniero. Va subito chiarita una cosa: si tratta di eventi sportivi che hanno registrato anomali flussi di scommesse, e questo – al momento – non getta ombre sulla regolarità e la correttezza dei risultati.
Un’inchiesta vasta che va dalla frode sportiva al riciclaggio di denaro sporco e che ha portato già a diversi arresti. Gli ultimi sono le otto persone fermate ieri. Sono tutti accusati di aver pilotato le scommesse investendo i soldi (sporchi) della camorra di Castellammare di Stabia. Tra i fermati Maurizio Lopez e Antonio De Simone, due dirigenti di Intralot, società con sede in Grecia, attiva in 50 Paesi che è arrivata in Italia nel 2007. Oggi gestisce 600 punti vendita, affidati in franchising.
Due di queste agenzie, a Gragnano e Pimonte, erano gestite da prestanomi della camorra che le utilizzavano come «lavatrici» per soldi sporchi. Su una terza agenzia, a Rimini, sono in corso ulteriori accertamenti. L’Intralot ha già spiegato di aver dato mandato ai suoi uffici legali per «agire contro chiunque avesse responsabilità nella lesione della sua reputazione aziendale e del proprio marchio». Gli investigatori hanno ricostruito le numerose scommesse illegali effettuate «bancandole» come si dice in gergo, sul sito telematico www.betfair.com, ruolo che la legge riserva allo Stato o ad altro ente concessionario.
L’inchiesta che ha portato ad ulteriori sviluppi nelle indagini sul riciclaggio dei soldi dei clan nel mondo delle scommesse è una tranche di una più ampia indagine che il 15 ottobre dell’anno scorso portò a 25 fermi nel Napoletano. Droga, usura e scommesse unite in un solo filone che portava dritto ai guadagni illeciti dei clan di Castellammare di Stabia e dei Monti Lattari. Nel corso dell’operazione fu anche fermato il calciatore Cristian Biancone, svincolato dopo aver giocato nell’Avellino, accusato di truccare le partite in cambio di denaro per favorire gli interessi della cosca dei D’Alessandro nel mondo del gioco clandestino. Nei prossimi giorni saranno convocati in procura i dirigenti sportivi delle squadre convolte. Stando a indiscrezioni, ci sarebbero anche due ex tesserati dell’Avellino della stagione 2010/2011.

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