Lavoro nero e minori: sospese sette aziende

Lavoro nero e minori: sospese sette aziende

AVELLINO – Scoperti 22 lavoratori totalmente “in nero” (il 50 %dei lavoratori verificati), di cui 6 minori, vale a dire completamente sconosciuti alla pubblica amministrazione. Sono così scattati 7 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (78% delle imprese verificate) provvedimenti questi che, com’è noto, vengono adottati dal personale ispettivo del Ministero del Lavoro in presenza di un numero di lavoratori in nero pari o superiore al 20% del personale presente sul luogo di lavoro.
E’ il bilancio dell’operazione di vigilanza speciale volta all’emersione e al contrasto del lavoro sommerso presso pubblici esercizi, svolta dalla Servizio Ispezione del Lavoro di Avellino.
Di rilievo anche il dato relativo alle ipotesi di reato che hanno visto gli accertatori impartire prescrizioni per reati in materia di lavoro (segnatamente lavoro irregolare dei minori, sorveglianza sanitaria e lavoro notturno) e denunciare un datore di lavoro per sfruttamento lavoro minorile nonché i genitori esercenti la patria potestà per aver consentito l’avviamento al lavoro.
I lavoratori “in nero” sono stati scoperti anche a causa di una sporadica diffusione del lavoro a chiamata o intermittente. A fronte delle novità normative in vigore dallo scorso giugno in materia di lavoro a chiamata, si è verificato come le aziende abbiano ancora scelto la strada del sommerso piuttosto che quella di una regolare occupazione con forme contrattuali alternative a quelle standard.
Ovviamente gli accertamenti così intrapresi a carico delle aziende ispezionate proseguiranno con la verifica del rispetto delle altre norme in materia di lavoro e legislazione sociale.

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