Andretta, Fiamme Gialle sequestrano discarica con amianto

CRONACA ANDRETTA – Continua con successo l’attività di controllo del territorio predisposta e coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino finalizzata alla prevenzione ed alla repressione dei principali fenomeni di irregolarità persistenti nell’attuale contesto socio-economico, ivi compresa la insalubre ed incivile presenza di rifiuti lungo le strade e le campagne dei principali centri irpini. …

CRONACA ANDRETTA – Continua con successo l’attività di controllo del territorio predisposta e coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino finalizzata alla prevenzione ed alla repressione dei principali fenomeni di irregolarità persistenti nell’attuale contesto socio-economico, ivi compresa la insalubre ed incivile presenza di rifiuti lungo le strade e le campagne dei principali centri irpini.
In tale ottica si colloca l’ultimo importante blitz operato dai militari del Nucleo Mobile della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi, i quali, coordinati dal Tenente Davide DE MEO, congiuntamente alle guardie volontarie del Nucleo Provinciale del WWF di Avellino, hanno sottoposto a sequestro, nella mattinata del 15 aprile 2013, una vasta area adibita a discarica abusiva a cielo aperto nelle campagne adiacenti il Comune di Andretta.
I controlli dei militari, in seguito ad una preventiva ed articolata attività di intelligence, hanno permesso l’individuazione di un esteso fondo agricolo, adibito alla coltivazione di foraggio per animali, caratterizzato dalla presenza di due distinte aree al cui interno venivano riversati ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi. Nel caso di specie, infatti, grazie anche alla continua e competente assistenza fornita dal personale della WWF, oltre alla presenza di materiale bituminoso (composto da pezzi di manto stradale), vecchi pneumatici, telai di camion completi di motore, una cisterna arrugginita da oltre 30 quintali, elettrodomestici in disuso ed altri rifiuti ingombranti, venivano rilevati 250 pannelli di eternit e numerose traversine ferroviarie in legno connaturate da elevate percentuali di amianto.
Ad aggravare ulteriormente la situazione riscontrata, è doveroso sottolineare come i suddetti materiali tossici, i quali avrebbero impiegato all’incirca 500 anni per dissolversi autonomamente in natura, erano collocati a contatto diretto con il terreno agricolo ed esposti, senza copertura alcuna, agli agenti atmosferici, permettendo, in tal modo, che i veleni dispersi potessero penetrare in profondità, cagionando il possibile inquinamento delle falde acquifere sottostanti. In aggiunta, il fondo in parola non era salvo dall’essere impiegato anche per pratiche di incendi dolosi, tra i cui resti è stato possibile rinvenire bombolette spray e materiale plastico in elevata quantità, il tutto a spregio delle basilari norme di sicurezza e ad ulteriore nocumento dell’area boschiva circostante.
Tale significativa operazione di servizio, conclusasi con la denuncia dei due proprietari del fondo alla Procura della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi per violazioni alle norme in tema di tutela ambientale, ha condotto al sequestro di oltre 10.000 metri quadrati di terreno, al cui interno è stato possibile accertare la presenza di oltre 30.000 chilogrammi di rottami ferrosi, 20 traversine ferroviarie, 250 pannelli di eternit ed un ammontare complessivo di all’incirca 500 chilogrammi di amianto.
“L’importanza dell’intervento dalla Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi, a prescindere dai dati numerici, è ancor più apprezzabile in virtù della drammaticità della situazione riscontrata, connotata dall’impiego del fondo sottoposto a sequestro per colture ad uso umano ed animale” – queste le parole del coordinatore WWF di Avellino, Fabrizio Lullo – “è , però, fondamentale una collaborazione attiva da parte dei cittadini, che segnalino abusi di ogni genere, e delle forze dell’ordine, nel caso di specie, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, a cui rivolgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti”.

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