Coronavirus, mascherine vendute fino a 30 euro: la Guardia di Finanza contro lo sciacallaggio

Neanche un’emergenza mondiale come quella del Coronavirus ferma gli sciacalli.

Non possono essere definiti in maniera diversa quelli che stanno approfittando della condizione di grave difficoltà e paura dei cittadini per aumentare gli incassi applicando aumenti sconsiderati a prodotti richiestissimi come le ormai famose mascherine.

Le associazioni dei consumatori sono in azione per ricevere segnalazioni di cittadini che pagano cifre esorbitanti per una mascherina, oppure altri dispositivi sanitari necessari ai fini della prevenzione.

Mercato nero

“Stiamo ricevendo segnalazioni di rincari che arrivano addirittura al 1500% ed anche proteste per chi ha fa un acquisto presso un negozio ufficiale e si è visto negare lo scontrino dal titolare. Quello che si sta profilando è un mercato nero in piena regola. Stiamo raccogliendo del materiale che gireremo alla Guardia di Finanza affinché possa effettuare tutte le verifiche del caso e punire chi specula sull’emergenza”, dichiara l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, una delle varie associazioni dei consumatori.

Guardia di Finanza

Anzichè fare un doppio giro, segnalando casi del genere a una delle associazioni dei consumatori che si preoccuperà – a sua volta – di girare il materiale alle forze dell’ordine per le opportune verifiche, c’è un sistema per velocizzare le operazioni e dare modo di compiere azioni immediate da parte di chi è delegato a ciò.

Si può semplicemente rivolgersi alla Guardia di Finanza sia attraverso il numero nazionale 117 oppure direttamente al Comando Provinciale di Avellino al numero 0825 32210.

Dovranno essere ovviamente forniti elementi precisi ed utili per consentire alle Fiamme Gialle di intervenire e sanzionare gli eventuali sciacalli.

Sono attese azioni incisive da parte della Guardia di Finanza di Avellino, in linea con quanto effettuato dai loro colleghi sul territorio nazionale.

Qui di seguito solo alcune delle operazione svolte oggi dalle fiamme gialle in varie città e di cui si è avuto notizia ufficiale.

Ricarico del 1500%

La Guardia di Finanza di Campobasso ha sequestrato 300 mascherine che un venditore all’ingrosso di medicinali del capoluogo molisano vendeva a 13 euro l’una.

Attraverso la segnalazione di una cittadina, la Compagnia di Campobasso ha svolto accertamenti presso l’esercente riscontrando che questi aveva acquistato le mascherine ad un prezzo di 0,85 euro cadauna. Un ricarico quindi del quasi 1500 %.

La Guardia di Finanza di Viterbo ha sottoposto a sequestro amministrativo 242 mascherine non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa di cui al D.Lgs 206/2005 e successive modifiche ed integrazioni vendute al prezzo unitario di € 8,90.

E ancora: perquisizioni in 30 società di 22 comuni della provincia di Bari sono state eseguite dalla Guardia di Finanza barese nell’ambito di una indagine su presunte manovre speculative, fraudolente e truffaldine nella commercializzazione di mascherine protettive e dei presidi medico-chirurgici disinfettanti (30mila i prodotti sequestrati).

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