Avellino, la truffa dei contributi Aias: un’altra brutta storia per l’ex presidente Bilotta

La Procura di Avellino ha chiesto il rinvio a giudizio per Gerardo Bilotta, accusato di truffa aggravata per quanto concerne l’attività svolta quale presidente dell’Aias di Avellino.

Si tratta di un nuovo filone facente comunque parte dell’ampia e complessa inchiesta coordinata dal Procuratore aggiunto dottor Vincenzo D’Onofrio, che ha chiesto il rinvio a giudizio per colui che è stato da sempre al fianco della famiglia De Mita, fedele servitore dell’ex presidente del Consiglio.

Sempre  pronto a prostrarsi e adoperarsi per soddisfare ogni minima richiesta del suo padrino politico, Bilotta era stato per questo ricambiato con la possibilità di svolgere vita politica attiva, seppure a livelli assai modesti, quale consigliere comunale di Avellino (attività proseguita dal figlio Alberto) poi quale presidente dell’Aias.

Proprio per l’incarico rivestito, Gerardo Bilotta avrebbe compiuto – secondo gli inquirenti – atti per i quali è stato ipotizzato il reato di truffa aggravata.

Questo è un procedimento diverso e che si affianca a quello relativo alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dello stesso Bilotta e di altre nove persone, tra cui la moglie e le figlie di Ciriaco De Mita, sempre nell’ambito dell’inchiesta relativa all’Aian e alla onlus “Noi con Loro”.

E’ un procedimento che riguarda unicamente l’ex consigliere comunale Gerardo Bilotta, per quanto concerne l’attività svolta quale presidente dell’Aias di Avellino.

L’udienza preliminare dinanzi al Gup è stata fissata per il prossimo 7 novembre quando si deciderà circa il rinvio a giudizio dell’uomo che avrebbe fatto riconoscere all’Aias un contributo, per i contratti di solidarietà per il personale della onlus, superiore a quello previsto.

Ciò attraverso una serie di atti che avrebbero indotto in errore la direzione generale per le Politiche attive e passive del lavoro.

 

 

 

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