Avellino, la Cassazione dispone il dissequestro per i beni della “Antonio Capaldo”

La Seconda Sezione della Corte di Cassazione ha accolto la tesi difensiva e ha annullato il provvedimento di sequestro preventivo, per equivalente di circa due milioni di Euro, disposto nei confronti della Capaldo SpA e della Natana.doc.

Il Tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Sonia Matarazzo, lo scorso 8 dicembre, aveva rigettato l’istanza attraverso cui i legali  avevano richiesto il dissequestro che aveva interessato 30 conti correnti riconducibili alle due società: la “Antonio Capaldo spa”, con il suo legale rappresentante il 77enne Gerardo Capaldo e la “Natana.doc” facente capo a Giovanni Attanasio.

Questo nujovo provvedimento arriva dopo quello che aveva escluso l’ipotesi di corruzione nei confronti di Renato Pingue accusato di avere svolto attività in favore della società «Antonio Capaldo» quando era dirigente all’Ispettorato del Lavoro di Avellino. Nei confronti dei Pingue, poi divenuto capo dell’Ispettorato Interregionale di Napoli, era stato sostenuto che in cambio di quei favori avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio all’interno della “Capaldo”.

Ora il Tribunale del riesame di Avellino, dopo avere ricevuto la decisione della Corte di Cassazione, dovrà esprimersi circa la legittimità del sequestro dei beni .

 

SPOT