Arresto Mauriello: si scoperchiano le pentole, c’è paura per la “Prova del cuoco”

Chissà quante belle personcine si sono rivolte al potente giudice tributario Antonio Mauriello – fresco arrestato per corruzione nella delicata materia tributaria (LEGGI QUI) – per ottenere consigli non solo di tipo amministrativo, giudiziario, tributario oltre che favori per processi con centinaia di migliaia di euro in ballo.

Sanzioni e introiti che vengono sottratti allo Stato, e quindi a tutti i cittadini, attraverso sentenze che evitano di “cacciare soldi”.

Il generale Danilo Petrucelli, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, commentando l’operazione che ha portato all’arresto di altre 7 persone per la compravendita di sentenze tributarie, ha spiegato: “In quest’indagine  si incrociano due tipologie: la corruzione del pubblico ufficiale e l’evasione fiscale dove l’azione di contrasto dell’amministrazione finanziaria è stata frustrata da queste intese sottobanco tra funzionari della commissione tributaria e consulenti e imprenditori. Elemento di novità è che c’è stato un aumento di coinvolgimento di soggetti sui quali sarà fatta chiarezza”.

Sentenze aggiustate

Così ha fatto sapere il comandante provinciale della Finanza destando un pò di preoccupazione tra quanti sono stati beneficiati di sentenze favorevoli ora all’attenzione degli inquirenti..

L’attività della Procura della Repubblica di Salerno, che ha scoperchiato già qualche pentola, pare essere solo all’inizio – seppure abbia portato già a decine di arresti – e c’è viva preoccupazione, da parte di molti soggetti, per la”Prova del cuoco” che ha portato in galera anche il produttore televisivo avellinese Casimiro Lieto che si occupava proprio di quella trasmissione in casa Rai, riempendo di coccole e complimenti la bella Elisa Isoardi, ex fidanzata di Matteo Salvini.

La Lega che lega

Proprio i vantati rapporti politici avevano reso facili gli aggiustamenti di alcuni processi, la cancellazione di debiti con l’Erario per diversi milioni di euro (compreso quello riguardante la Enerimpianti, l’azienda che controlla la Sidigas del patron Gianandrea De Cesare.

Il giudice tributario Antonio Mauriello si faceva vanto delle sue frequentazioni con esponenti della Lega, i potenti politici del momento, dispensando promesse su questo o quel progetto, quella richiesta, quella aspirazione: pure per qualche comparsata televisiva o per la partecipazione attiva a qualche show, attraverso i consolidati rapporti proprio con Lieto e quindi con la Elisa Isoardi e quindi (fino a quando i due fidanzati non hanno litigato) con Matteo Salvini.

Rapporti che venivano poi allargati alla nuora, la signora Ines Fruncillo in Mauriello (moglie del rampollo Claudio) e aspirante a un posto di rilievo politico sia a livello locale che nazionale, comunque nelle fila di un movimento di destra, fa niente se Forza Italia o Lega.

Processo all’Avellino

Ma torniamo alle vicende giudiziarie, di quelle politiche ci interesseremo in seguito.

Importante il legame del Mauriello padre con i colleghi giudici tributari, non solo in attività presso il Tar di Salerno. Pare che fossero fortissimi i rapporti in ogni dove, anche a Roma.

Il Tar di Roma, ricordate?

Quello dove s’è consumato un processo a carico dell’Avellino Calcio di Walter Taccone, conclusosi con una sentenza che ha lascisto tutti sbalorditi perchè doveva essere sicuramente favorevole alla società di calcio estromessa dalla serie B per una marachella, in confronto a quanto hanno fatto tantissime altre società.

I maligni che di certe cose ne capiscono, dicono che i processi si possono fare vincere ma anche perdere.

Lega con i colleghi

Nominato consigliere dell’organo di autogoverno dei magistrati tributari, era aumentato a dismisura il carisma e il potere del giudice Antonio Mauriello presso i suoi ex colleghi del tribunale salernitano.

Quanti clienti dello studio Mauriello si sono imbattuti in procedimenti tributari? Come sono finite quelle cause?

Anche su questo stanno indagando i giudici della Procura della Repubblica di Salerno i quali si sono resi conto che il fenomeno è gravissimo e che può vedere coinvolti decine di soggetti che avrebbero ottenuto favori attraverso sentenze miti se non addirittura ribaltate rispetto al naturale decorso che avrebbe portato al versamento di tantissimi soldi nelle casse dello Stato.

I giudici della Procura della Repubblica, del resto, sono pagati per fare l’interesse dei cittadini e dello Stato, a differenza di qualche altro loro collega che agisce in spregio di tali princìpi.

Soggetti preoccupati

E allora qualche cliente, qualche soggetto che è stato coinvolto in procedimenti tributari, deve cominciare a preoccuparsi un tantino. Molte sentenze saranno riesaminate con un occhio diverso. Difficilmente saranno annullate, anzi è ormai impossibile, ma qualcuno dovrà fornire spiegazioni. E quando le domande arrivano dai giudici della Procura, sono diverse da quelle fatte da giudici tributari.

Non si preoccuperà più di tanto Gianandrea De Cesare. Inutile dilungarci, ora tante cose cominciano a comprendersi, tanti misteri appaiono meno nebulosi.

Si va dall’attribuzione del titolo sportivo, da parte del bonaccione sindaco ingenuo Ciampi in favore del patron della Sidigas, a certi processi tributari che interessavano proprio l’azienda del gas.

La prova del fuoco

Viene il voltastomaco nel rileggerela recente storia dell’Avellino alla luce di tutto questo.

Ciascuno potrà farsi una idea, pensare a certe cose, sarà bene ragionare autonomamente, senza l’ausilio di informazioni giurnalistiche.

Lo schifo è talmente evidente da togliere la fame, anche se c’è di mezzo la “Prova del cuoco” che per molti soggetti e clienti ora può diventare “La prova del fuoco”.

Attenzione a non scottarvi troppo.

Il resto ve lo racconteremo prossimamente: vi avvisiamo, ci sarà da vomitare.

 

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