Arrestato il giudice tributario Antonio Mauriello, il papà del presidente dell’Avellino

Tra i 16 destinatari dell’ordinanza applicativa di misure cautelari, per la vicenda della compravendita di sentenze, c’è pure il giudice tributario Antonio Mauriello, padre di Claudio, attuale Presidente dell’Avellino Calcio e della Scandone.

Nella lunghissima ricostruzione dei fatti, compiuta dal Gip di Salerno, Pietro Indinnimeo, il giudice tributario Mauriello avrebbe ricoperto un ruolo ”strategico e pericoloso” ostentando rapporti e contatti con esponenti politici per fare pressione sui giudici tributari di Salerno.

Con tale metodo avrebbe ottenuto sentenze favorevoli, pilotando ricorsi di società riferibili allo studio legale gestito dai figli.

In particolare una sentenza avrebbe riguardato la Sidigas del patron Gianandrea De Cesare i cui rapporti sono stati sempre particolarmente stretti con i Mauriello, tanto da scegliere poi uno dei rampolli del giudice tributario per il ruolo di presidente dell’Avellino Calcio.

Pensa solo ai soldi

Sempre secondo il Gip, per uno dei numerosi episodi racchiusi nell’ordinanza, il giudice Antonio Mauriello avrebbe consegnato 10mila euro al giudice Fernando Spanò (arrestato lo scorso maggio) per condizionare una sentenza in favore di Enerimpianti (azienda che detiene le maggioranza del capitale sociale della Sidigas spa) in merito ad un procedimento tributario di 979mila euro.

Il giudice Mauriello, nella lunghissima ricostruzione dei fatti e degli episodi accertati, secondo il Gip di Salerno appariva come il coordinatore e l’ispiratore di episodi di corruzione in atti giudiziari  “interessato esclusivamnente al danaro, asservito a logiche del tutto distoniche con il ruolo di giudice tributario e ancor più con il ruolo di componente dell’Organo di Autogoverno della Giustizia tributaria”.

Il rapporto con la Sidigas

Appare assai chiaro, adesso, il motivo del così stretto rapporto tra i Mauriello e il patron De Cesare, sicuramente dovuto a un rapporto tra professionisti e cliente ma, alla luce di quanto emerso adesso, la decisione di Gianandrea De Cesare (Claudio Mauriello presidente dell’Avellino calcio e della Scandone basket) sarebbe stata ampiamente ripagata attraversoi positivi risultati ottenuti nei vari procedimenti, soprattutto quelli di natura tributaria, dove ci sono tanti bei soldi di mezzo.

Quanto emerso per i fatti di Salerno, va ad intrecciarsi con la laboriosa indagine portata avanti dalla Procura della Repubblica di Avellino.

L’impressione è che presto possano essere scoperchiate molte pentole, con tantissimi soggetto preoccupati per la…prova del cuoco.

 

 

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