Allarme coronavirus in Irpinia: sindaco mette nucleo familiare in quarantena

Invito a non lasciare il proprio domicilio ed a seguire le disposizioni profilattiche relative ad emergenza Coronovirus.

Questo l’oggetto della lettera inviata dal Sindaco di Montefusco (Avellino), Gaetano Zaccaria, a un nucleo familiare di suoi concittadini e, per conoscenza, al Prefetto di Avellino e al Dipartimento Prevenzione Igiene Profilassi dell’Asl di Avellino.

Cosa è successo?

In paese è arrivato un 27enne che vive a Codogno, in provincia di Lodi, lasciando il paese lombardo disattendendo l’ordinanza sindacale secondo cui nessuno doveva allontanarsi da quel centro, prima degli opportuni accertamenti sanitari.

Invece il ragazzo è tornato al suo paese di origine, a Montefusco. Il comportamento del 27enne (ha compiuto gli anni lo scorso 14 febbraio), dunque, ha bloccato tutta la famiglia.

Invito a non uscire da casa

Nel testo della lettera firmata dal Sindaco di Montefusco, si legge: il sottoscritto, venuto a conoscenza che presso il suo indirizzo di residenza in Via (omissis) è attualmente domiciliato il signor (omissis), in qualità di figlio, proveniente dal Comune di Codogno (Lodi), riconosciuto come focolaio di Coronavirus,

Il Sindaco INVITA i componenti del suo nucleo familiare, unitamente allo stesso signor (omissis) a non lasciare, per almeno 14 giorni, l’attuale domicilio di Via (omissis) ed a non avere contatti con altre persone.

INTIMA inoltre il Sindaco alle persone di cui sopra di seguire, in maniera puntuale, le disposizioni in tema di profilassi stabilte dalle autorità sanitarie e già ricevute dall’ASL di Avellino (per il tramite della Dott.ssa Sorrentino) inrelazione all’Emergenza in atto per il Coronavirus nonchè ogni disposizione emessa in merito dal Ministero della Salute e dagli organi istituzionali, ivi compreso quanto disposto dal Sindaco di Codogno (Lodi), considerato anche che l’invito a non lasciare tale comune, emanato dallo stesso Sindaco, è stato disatteso dal signor (omissis).

Fin qui il testo della lettera fatta recapitare dal sindaco di Montefusco al capofamiglia, presso la cui abitazione è arrivato – proveniente da Codogno – il figlio di 27 anni, che avrebbe lasciato quel comune nonostante l’ordinanza del Sindaco e non allontanarsi dal centro lombardo.

Venuto a conoscenza di ciò, il primo cittadino di Montefusco si è premurato di porre in essere ogni opportuna iniziativa atta a evitare preoccupazione per la cittadinanza, al corrente di tale arrivo in paese.

Il sindaco è autorità sanitaria locale

In questa veste, ai sensi dell’art. 32 della legge n. 833/1978 e dell’art. 117 del D.Lgs. n. 112/1998, può anche emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica.

L’auspicio è che il ragazzo giunto da Codogno non sia stato contagiato dal Coronavirus, altrimenti ci sarebbe il rischio di vedere bloccata gran parte della provincia di Avellino, avendo il giovane avuto contatti con diverse persone prima di giungere presso il suo domicilio.

La situazione ha destato viva preoccupazione tra i circa mille abitanti di Montefusco e anche presso quello dei comuni limitrofi.

L’invito delle autorità è quello di non creare allarme tra la popolazione, essendo la situazione sotto controllo.

La rabbia corre sui social

La nostra anticipazione s’è diffusa in un baleno, attraverso il tam tam dei social, ha fatto il giro del web scatenando una serie di inquietanti interrogativi, oltre a commenti dettati dalla rabbia e dalla preoccupazione per quella che è stata definita una “emergenza nazionale” dal Capo del Governo.

Le reazioni dei frequentatori del web sono rabbiose, in merito all’accaduto: si parla di senso di responsabilità assente da parte del ragazzo e tanto altro.

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