Aggredito e picchiato in pieno centro da tre mendicanti: Avellino ex isola felice

E’ accaduto di sabato sera in pieno centro, ad Avellino, nella strada principale, l’unica in cui la gente può ancora concedersi una passeggiata rilassante.

Il Corso Vittorio Emanuele è anche occasione di incontro, fare due chiacchiere con gli amici, rientrare a casa dopo avere mangiato una pizza in uno degli affollati locali del centro, oppure guardare le poche vetrine rimaste illuminate in una città in cui il commercio è in coma profondo.

Proprio in quella strada può accadere di imbattersi in tre mendicanti, ragazzi stranieri che chiedono inistentemente l’elemosina, magari solo una sigaretta: agiscono spavaldi e indisturbati, dando fastidio a chi vorrebbe starsene per i fatti suoi senza subire quelle pressanti richieste.

E accade che, magari, stizzito reagisci a quelle continue rotture di scatole peraltro punite dalla legge (ma non c’era una ordinanza della Municipale contro l’accattonaggio?) e subisci ciò che è accaduto in pieno centro a un 40enne. Pestato violentemente per avere  tentato di rientrare in possesso del cellulare che gli era stato sottratto dopo che aveva negato una sigaretta quei tre delinquenti.

Sono intervenuti gli uomini della Squadra Volante (ma non sarebbe meglio prevenire anzichè essere costretti – quando va bene – a reprimere?) e hanno individuato gli autori della spalavderia: due minorenni e un 22enne di etnia rom.

L’uomo è stato portato in ospedale in aumbulanza mentre i  tre ragazzotti sono stati condotti in Questura. Saranno processati e torneranno a compiere spavaldi le loro imprese, vantandosi per l’azione compiuta e programmandone qualche altra.

Questi i fatti. Ora ci saranno le reazioni, i commenti sui social, qualcuno parlerà del fenomeno dell’immigrazione, qualcuno farà riferimento a quanto accaduto a Macerata, altri si limiteranno a dire: ma dove vogliamo arrivare? No: dove siamo arrivati.

Le parole sono inutili perchè tra due giorni tutto sarà dimenticato e si vedranno ancora gli spacciatori in azione, altri che si preparano a commettere reati di ogni genere, i mendicanti che insistono chiamandoti “capo” per sollecitare la monetina, che urlano addosso alle anziane signore all’uscita del supermercato per ricevere l’obolo.

Sarebbe necessario mettere in opera i fatti. Possibile che leggendo i giornali di altre città, vieni a sapere che a Como – ad esempio – la Polizia locale denuncia chi chiede l’elemosina ma soprattutto chi la fa, con una multa di 900 euro? Che a Padova fanno una retata di spacciatori un giorno si e un altro pure?

Il Prefetto bene farebbe a consulatare la rassegna stampa quotidianamente redatta dall’ufficio stampa del Viminale per confrontare l’attività svolta in altre città, a livello di sicurezza pubblica, con quella compita nella provincia in cui ella rappresenta il Governo.

In redazione le “veline” che arrivano circa le attività delle forze di polizia sono davvero poche: non fosse per i puntuali comunicati del Comando Carabinieri (almeno tre o quattro al giorno), saremmo a zero.

I responsabili delle forze di Polizia, secondo le dichiarazioni ufficiali, però, assicurano che Avellino è ancora un’isola felice (quanti reati occorrono per farla ritenere tale?) e il controllo del territorio funziona che è una bellezza.

Fatto sta che i reati aumentano (non tutti vengono divulgati): dalle aggressioni ai furti in appartamento, recentemente c’è stato pure un omicidio ma poco s’è saputo.

La gente non si sente sicura. Quanto accaduto al centro di Avellino, al Corso, sotto gli sguardi preoccupati di centinaia di cittadini che stavano passeggiando, non è il primo e nemmeno l’ultimo episodio del genere.

Ci spiegava un passante, un uomo sulla cinquantina, preoccupato e amareggiato per l’accaduto: “Ne succedono di tutti i colori in questa città dove, magari, sei costretto a farti giustizia da solo e poi passi un guaio perchè sei uno che ha da perdere. Prendi una denuncia e a quelli li paghi per buoni”.

E un altro, al suo fianco, incalzava: ” Non solo questo fatto: diventi il “cattivo” che ha sgridato o malmenato un minorenne o, peggio ancora, un razzista perchè hai trattato male un extracomunitario”.

E una signora elegante ma stizzita: “Perchè gli aspiranti onorevoli non parlano di queste cose? Accusano i precedenti politici di non avere favorito lo sviluppo? Non si favorisce nemmeno tollerando queste cose perchè la gente scappa via da una città gestita in questo modo non solo politicamente ma anche dal punto di vista della sicurezza”.

Chi dice che Avellino è un’isola felice?

 

 

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