Solidarietà al personale sanitario del Pronto Soccorso dell’AORN Moscati di Avellino

Pronto soccorso Avellino

 

Il servizio televisivo andato in onda ieri su Rete4 relativo alla situazione del Pronto Soccorso dell’AORN Moscati ha suscitato grande indignazione tra il personale sanitario, che quotidianamente vive condizioni di lavoro difficili. Ancora una volta, tuttavia, ci ritroviamo a dover fronteggiare attacchi mediatici ingiustificati e insinuazioni prive di fondamento. Nel servizio televisivo si denuncia il fatto che ai pazienti non venga somministrato il vitto e l’acqua. Questa affermazione rappresenta una grave falsità. Presso il Pronto Soccorso del Moscati, giornalmente viene distribuito il vitto ai pazienti che, su indicazione medica, possono alimentarsi. Inoltre, ogni paziente riceve un litro d’acqua al giorno, suddiviso tra pranzo e cena (due bottiglie da mezzo litro). A chi diffonde disinformazione va ricordato che i Pronto Soccorso sono servizi di emergenza e urgenza, dove, secondo le linee guida nazionali, i pazienti dovrebbero sostare per un massimo di 8 ore dalla presa in carico al triage. Tuttavia, la realtà è ben diversa: i pazienti restano nei Pronto Soccorso per giorni in attesa di un posto letto, una situazione comune in tutta Italia (Piemonte, Liguria, ecc.).Da anni denunciamo che i Pronto Soccorso si sono trasformati in veri e propri reparti di degenza, a causa soprattutto del taglio di 10.000 posti letto per acuti negli ultimi dieci anni e della chiusura di 70 ospedali nel Paese. Va inoltre sottolineato che il Pronto Soccorso del Moscati svolge quotidianamente attività che rientrerebbero nella medicina territoriale, la cui presenza nella nostra provincia è del tutto insufficiente. Riteniamo faziosa la messa in onda del video in cui un operatore sanitario del 118, alcune settimane fa, mentre era in servizio, ha ripreso con il suo cellulare una sala medica dove, a suo dire, c’erano letti e barelle inutilizzati. In realtà, quell’area era destinata ai pazienti di pertinenza infettivologica. Dall’inizio della pandemia, i Pronto Soccorso devono essere dotati di spazi specifici per i pazienti infettivi, che devono necessariamente disporre di postazioni con letti e barelle. Ci chiediamo se, secondo l’operatore del 118 che ha diffuso in modo strumentale e fazioso quelle immagini, i pazienti infettivi dovrebbero essere posizionati sul pavimento anziché su un letto. Anche la questione delle terapie domiciliari per i pazienti ricoverati riguarda tutti i Pronto Soccorso italiani. L’indisponibilità di posti letto, infatti, prolunga la permanenza dei pazienti nei PS, rendendo difficoltosa la gestione delle terapie. Non è semplice per il personale sanitario gestire le cure di oltre 40 pazienti, spesso anziani e con patologie complesse, costretti a sostare nelle sale mediche per giorni. Alla luce di tutto ciò, riteniamo inaccettabile che il personale infermieristico e sociosanitario del Pronto Soccorso venga messo alla gogna mediatica da servizi televisivi strumentali. Esprimiamo quindi la nostra massima solidarietà agli operatori sanitari per il lavoro straordinario che svolgono ogni giorno a tutela della salute pubblica.

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CISL FP Irpinia – Sannio, FIALS, Nursind

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