Crisi di democrazia ad avellino: dichiarazioni di fuoco tra opposizione e maggioranza

In un clima di forte tensione politica ad Avellino, il Consiglio Comunale è teatro di un acceso confronto tra opposizione e maggioranza. L’articolo raccoglie le dichiarazioni taglienti di figure chiave, evidenziando come l’abbandono dell’aula da parte della maggioranza e il mancato rispetto delle regole abbiano acceso un dibattito sul reale funzionamento della democrazia locale.

Dichiarazioni della consigliera di opposizione Enza Ambrosone

“Politicamente, quando si compie un gesto, questo deve essere vissuto come tale. Se alzarsi e andarsene è un diritto, allora tutti devono essere politicamente uguali. Tuttavia, il diritto di andarsene va distinto dal ruolo istituzionale: nell’opposizione e nel Consiglio Comunale il dovere di un consigliere di maggioranza è rimanere in aula, perché il suo compito è quello di sostenere la funzione dell’organo di cui fa parte. Se si chiede la verifica del numero legale – e questa è la seconda volta in ventuno mesi – significa che esiste un problema. Non si può attribuire all’opposizione la responsabilità di garantire la presenza in aula, né si può addossare a essa la colpa del mancato svolgimento dei lavori secondo le modalità previste.
Ma la fuga della maggioranza? Un attimo solo… mi sento come in una bolla, è assurdo. Non si può andare avanti così. Quella della maggioranza è stata una fuga, non l’esercizio di un diritto. È inutile che la sindaca tenti di manipolare le parole per mascherare una loro evidente debolezza. Ancora una volta hanno calpestato il regolamento: le procedure non consentono un dibattito reale e, di conseguenza, soffocano la democrazia. L’unico strumento che questa maggioranza dimostra di saper utilizzare è alzarsi e scappare, uno dopo l’altro. Questa sindaca e questa maggioranza sono imbarazzanti, per il livello a cui hanno ridotto il dibattito in Consiglio Comunale. Ancora una volta saremo costretti a rivolgerci alle autorità competenti. Esistono regolamenti, norme che disciplinano il funzionamento di questo ente e,ppure, anche questa sera sono stati calpestati e ridotti a carta straccia. C’è una complicità, un’ignoranza delle regole e delle procedure che coinvolge tutta la catena di comando: la sindaca, il presidente del Consiglio e, purtroppo, anche la segretaria comunale, che avalla queste violazioni. Tutto ciò è diventato insopportabile e inaccettabile. Altro che diritto! Non posso non sottolineare un aspetto: nella sua replica – alla quale non abbiamo potuto rispondere – la sindaca ha affermato che si è parlato di tutto, tranne che dell’argomento oggetto della discussione. Ma la delibera sulla quale eravamo chiamati a esprimerci recitava chiaramente: “Modifica del regolamento delle commissioni consiliari”. Non è certo colpa nostra se la questione della loro gestione è emersa nel dibattito: era all’ordine del giorno! Le argomentazioni della maggioranza sono imbarazzanti: calpestano la democrazia all’interno del Consiglio Comunale e la sindaca confonde ruoli e doveri istituzionali. Il dovere del consigliere di maggioranza è quello di rimanere in aula e garantire il funzionamento dell’assemblea.”

Dichiarazioni del sindaco di Avellino, Laura Nargi

“Questa sera in Assise è stata pronunciata una non verità. Ascoltando i consiglieri di opposizione, che con fare beffardo prendono in giro i consiglieri di maggioranza, si arriva a un paradosso: questi ultimi, nel pieno delle loro facoltà, hanno deciso di abbandonare l’aula, esercitando un diritto legittimo della maggioranza. Utilizzare espressioni come ‘scimmiottare’ o ‘fuggire’ in riferimento a questo gesto è del tutto fuori luogo. Non si è trattato di una fuga, né di un atto violento, né tantomeno di un comportamento inaccettabile. Lo trovo veramente il punto più basso a cui siamo arrivati.”

Dichiarazioni del consigliere di opposizione Rino Genovese

“Sta accadendo qualcosa di talmente surreale che sembra quasi un sogno. Non riesco a comprendere come una comunità, quella avellinese, possa accettare che si verifichi tutto questo. Una maggioranza che, pur di evitare la dialettica e il confronto sui temi, adotta due tecniche: o fa cadere il numero legale, fuggendo letteralmente dal Consiglio Comunale, oppure presenta delibere che violano in modo palese i regolamenti e lo statuto comunale. Questo è accaduto durante la discussione sull’accesso e si è ripetuto con la vergognosa delibera approvata riguardo alla modifica della composizione delle commissioni consigliari. Le commissioni di garanzia, di controllo e quelle propulsive, che dovrebbero essere momenti di verifica e valutazione imparziale, in questa ottica della maggioranza dittatoriale non sono altro che strumenti per esercitare il loro controllo sull’operato dell’amministrazione. L’amministrazione dovrebbe essere sinonimo di partecipazione, dialogo costruttivo e impegno concreto per i problemi della nostra comunità. Io andrò dal prefetto: quello che è accaduto stasera, se non sarà sufficiente, andrà ben oltre. Quello che è successo è estremamente grave e inaccettabile. Spero che il prefetto possa accogliermi al più presto; a lui non farò altro che portare lo statuto comunale. Violare le norme contenute nello statuto, che sono leggi, è una questione seria: violare lo statuto comunale significa compiere atti illegittimi, ma in questo Consiglio Comunale vengono approvati come se nulla fosse.”

 

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