Avellino, ruderi post sisma: primi abbattimenti a Corso Umberto

Avellino

Avellino inizia a lasciarsi alle spalle le ferite urbanistiche post terremoto del 1980. Iniziati questa mattina i primi abbattimenti dei “buchi neri”, edifici inagibili e inabitati da 43 anni, lasciati in stato di degrado e pericolo per la pubblica incolumità da proprietari o eredi degli stessi. Il Comune ne ha requisiti una decina lungo Corso Umberto e via Francesco Tedesco, con l’obiettivo di eliminarli e riqualificare la porta Est di ingresso alla città. A supervisionare le prime operazioni, in corso da questa mattina, anche il sindaco che parla di «giornata storica».

«In campagna elettorale ho preso l’impegno di cancellare le “ferite” del terremoto. Buchi neri che hanno condizionato la città dal punto di vista urbanistico ma anche del decoro. Con il primo abbattimento possiamo dire di aver mantenuto l’impegno che proseguirà nell’ottica di riqualificare e riabbellire Avellino» ha detto Gianluca Festa.

A monte un lavoro notevole da parte degli uffici di Piazza del Popolo che prima hanno dovuto rintracciare i proprietari degli edifici a cui è stato intimato di metterli in sicurezza, poi, visto l’immobilismo degli stessi, hanno dovuto reperire le risorse necessarie alla requisizione dei ruderi per dare avvio all’ampio programma di abbattimenti non prima di aver chiesto ed ottenuto il via libera dalla Soprintendenza.

Operazioni che, simbolicamente, iniziano proprio nei giorni in cui Avellino ricorda il bombardamento del 1943 che, insieme al sisma del 23 novembre 1980, ha rappresentato al contempo un momento di distruzione ma anche di rinascita della città. «Il programma- aggiunge il sindaco- continuerà con altri abbattimenti sempre tra Corso Umberto e via Tedesco, che dovranno rappresentare un ingresso decoroso della città, lasciandosi alle spalle definitivamente la brutta cartolina che vedeva immortalati questi ruderi. Stiamo lavorando anche su quelli ancora presenti a Corso Vittorio Emanuele, dove l’operazione risulta più difficile perché i costi sono maggiori e ci sono contenziosi tra proprietari ma non molliamo la presa e presto inizieremo anche lì per dare un segno tangibile della nostra volontà».

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