Valle Ufita, operai senza stipendio: Cisl accusa Ciasullo

Valle Ufita, operai senza stipendio: Cisl accusa Ciasullo

“I lavoratori forestali dipendenti della Comunità Montana “UFITA” di Ariano Irpino sono senza stipendio dallo scorso mese di giugno. Sono indignati, arrabbiati, ma questa volta la Regione non ha la responsabilità nel ritardo degli accrediti dei fondi”. Così in una nota la Fai Cisl. “La prima trance dei fondi spettanti all’Ente Montano quale acconto del 30% sull’importo assegnato – si elgge ancora – è stata regolarmente accreditata dalla Regione Campania alla Comunità Montana “UFITA” di Ariano Irpino. Accredito effettuato sul conto corrente bancario sul quale operava l’Ente fino al mese di dicembre 2009 presso la Banca Della Campania, in quanto la comunicazione di cambio di Istituto Bancario è stata inoltrata dall’Ente solo all’Area Finanziaria della Regione Campania di Via Santa Lucia e non anche al Servizio Foreste Regionale deputato all’emissione dei decreti di accredito; cosa avvenuta da parte del Segretario della Comunità Montana soltanto il 3/8/2010 dopo i continui solleciti della FAI-CISL. Tale disguido ha comportato il ristorno dei fondi da parte della Banca della Campania alla Regione Campania.. Allo stato per il riaccredito dei fondi alla Comunità Montana UFITA, è necessario l’emissione di un nuovo decreto di pagamento da parte Servizio Foreste Regionale con l’indicazione dei codici della nuova banca operativa della Comunità Montana”. “La cosa che ci sorprende – concludono dalla Fai Cisl- è che fa si che riteniamo responsabile la Comunità Montana della incresciosa situazione createsi, e che dal 19 gennaio 2010, data di invio della comunicazione del cambio di banca, il responsabile dell’Ente non si è mai preoccupato di verificare se tale comunicazione fosse pervenuta agli uffici giusti e che tutto fosse andato a buon fine. La Comunità Montana farebbe bene ad impegnarsi a trovare, nell’attesa, soluzioni idonee per il pagamento delle retribuzioni agli Operai forestali, e non a costruire motivazioni di giustifica del tutto inesistenti”.

SPOT