Terremoto in Emilia, Pisaniello: “Facciamo la nostra parte”

“Con l’ultimo terremoto in Emilia non possiamo non tener conto della precarietà in cui versano le strutture italiane”. Questo l’esordio del giovane membro dell’esecutivo provinciale Pd Valerio Pisaniello. “Anche il ministro del lavoro Fornero ha affermato che solo in Italia crollano facilmente le strutture a differenza degli altri paesi Europei. Possono essere vari i motivi per cui possono risultare poco solide le fabbriche italiane e soprattutto in questi casi di calamità naturali è sempre più difficile trovare le giustificazioni di tali danni. Ma una cosa è sicura; o per un modo o per un altro troppi operai perdono la vita semplicemente perchè lavorano. Il dato di fatto – continua il giovane Pisaniello – è che nel nostro paese non c’è un adeguata sicurezza nel mondo del lavoro, e questo non è tollerabile. Non possiamo restare inermi dinanzi a tali sciagure e non possiamo restare nell’impasse totale aspettando che altre stragi accadano nel nostro paese distruggendo, oltre che l’economia, la vita di migliaia di famiglie. Anche con il terremoto dell’Aquila siamo stati testimoni di una città letteralmente rasa al suolo. Non possiamo dimenticare la casa dello studente. L’Emilia è una delle zone produttive più ricche del paese. Inoltre è una regione che ospita migliaia di studenti provenienti da tutta Italia e per questo occorre oggi la massima allerta sulla vicenda”. Il giovane dirigente passa ad un’analisi tecnica del terremoto “Documentandomi sul fenomeno sismico che ha colpito l’Emilia Romagna ho notato che un terremoto così si è avuto nel 1570 nel ferrarese. E’ noto come il terremoto degli Estensi. Quel fenomeno durò anni con scosse che si succedevano ad intervalli di tempo. Questo potrebbe essere un dato allarmante e le Istituzioni devono immediatamente provvedere ad una prevenzione per la messa in sicurezza di quelle popolazioni ma anche ad una prevenzione che sia definitiva per far in modo che tali fenomeni non intacchino più in maniera così drammatica il territorio del nostro paese. E’ ora di porci allo stesso livello dei nostri partner europei una volta per tutte. Perde l’Emilia perde l’Italia. Ed è per questo – chiosa il giovane dirigente – che con grande spirito di solidarietà mi appello ai nostri rappresentanti regionali e nazionali affinchè, noi tutti, uniti, possiamo trovare soluzioni immediate per dar sostegno al popolo emiliano e di formulare anche soluzioni di messa in sicurezza delle nostre strutture che potranno essere utili per l’intero paese. Noi campani facciamo la nostra parte”.

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