Tagli ai trasporti, presidio di CP al terminal di piazza Kennedy

AVELLINO – ”Basta tagli ai trasporti”: questo il testo riportato sui volantini distribuiti dai militanti di CPI questa mattina, durante un presidio del Terminal di Piazza Kennedy, per protestare contro l’ ennesimo taglio al trasporto pubblico nel capoluogo irpino. Un testo inequivocabile, mirato ad informare i passeggeri su quelli che sono i futuri tagli dei trasporti su gomma. “La regione Campania ha intenzione di tagliare il 13% delle corse – dichiara Giuliano Bello, responsabile p…

AVELLINO – ”Basta tagli ai trasporti”: questo il testo riportato sui volantini distribuiti dai militanti di CPI questa mattina, durante un presidio del Terminal di Piazza Kennedy, per protestare contro l’ ennesimo taglio al trasporto pubblico nel capoluogo irpino. Un testo inequivocabile, mirato ad informare i passeggeri su quelli che sono i futuri tagli dei trasporti su gomma. “La regione Campania ha intenzione di tagliare il 13% delle corse – dichiara Giuliano Bello, responsabile provinciale di CasaPuond Avellino -; così facendo sarà inevitabile il completo isolamento di alcune zone della nostra provincia.
L’ultimo Piano Trasporti risale al 2007, e quindi le colpe vanno attribuite anche alle precedenti amministrazioni provinciali che non si sono mai interessate del problema”. “Dopo la chiusura della funicolare di Monte Vergine e al definitivo abbandono della linea ferroviaria Avellino-Lioni-Rocchetta, questo ennesimo duro colpo – continua Bello – assumerebbe un carattere catastrofico per i trasporti pubblici di tutta l’Irpinia. Anche l’AIR (la società che gestisce i trasporti irpini) deve fare la sua parte, garantendo un servizio più efficiente negli orari di punta, visto che, a causa della riduzione del numero di corse dell’ultimo periodo, queste sono sempre affollatissime e molti sono i passeggeri costretti a viaggiare in piedi”. “Questa non è che la prima di una lunga serie di sit-in di protesta che abbiamo in programma – conclude la nota di CPI –; andremo avanti con manifestazioni e presidi fino a quando l’Amministrazione Comunale non si interessi al problema, magari redigendo un Piano Urbano della Mobilità, uno strumento a disposizione dei comuni per definire adeguati progetti relativi al sistema territorio-trasporti, mirato al potenziamento della mobilità e delle infrastrutture, sia su scala urbana che su scala metropolitana e sovra- comunale”.

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