Sicurezza sul lavoro, Santoli: revocare credito agli inadempienti

Sicurezza sul lavoro, Santoli: revocare credito agli inadempienti

Il 22 ottobre la Corte di Cassazione ha stabilito, con sentenza che il credito di imposta per l’occupazione può essere revocato se viene accertata inadempienza in materia di sicurezza e salute sul lavoro. La sentenza riguarda il caso di una azienda cui sono stati revocati i crediti d’imposta per l’incremento dell’occupazione in quanto, in fase di attività di controllo operata dalla Guardia di Finanza  sulla dichiarazione del contribuente, questo non era stato in grado di presentare regolare documentazione riguardo l’osservanza della normativa in materia di Sicurezza e Salute sul Lavoro.
“Questa sentenza – afferma Gerardo Santoli segretario regionale dell’UGl Costruzioni e responsabile del CPT Formasicuro – da ragione a quanto da noi sostenuto, e mette in luce ancora una volta come al primo posto vi è la sicurezza dei lavoratori. Non possono esistere agevolazioni fiscali e di nessun altro tipo laddove non siano rispettate in modo rigoroso le normative relative alla salute e sicurezza. Questo deve essere chiaro una volta per tutte”.
In particolare l’azienda non è stata in grado di produrre l’autocertificazione o il DVR dell’avvenuta valutazione dei rischi e l’adempimento degli obblighi ad essa collegati2 In questo modo risultava che l’azienda non rispettasse art. 7, comma 5, L. 388/2000 che recita “Il credito d’imposta[…] spetta […] a condizione che siano rispettate le prescrizioni sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori previste dai decreti legislativi 19 settembre 1994 , n.626, n. 494, e loro successive modificazioni, nonché dai successivi decreti legislativi attuativi di direttive comunitarie in materia di sicurezza ed igiene del lavoro” e gli era quindi stato inviata ordinanza di revoca del credito. L’azienda si era opposta appellandosi al fatto che la mancanza dell’autocertificazione era una mera violazione formale e che alla Guardia di Finanza non competeva l’accertamento delle violazioni in materia di salute sicurezza sul lavoro.La Cassazione ha respinto il ricorso confermando che l’inottemperanza della regolarità in materia di salute e sicurezza sul lavoro costituisce una condizione normativa di revoca del credito d’imposta, anche nel caso della mancata autocertificazione. Ha altresì confermato la regolarità dell’operato della Guardia di Finanzia che avendo potere di controllare la dichiarazione dei redditi del contribuente ha anche il potere di controllare l’esistenza delle condizioni che implicano eventuali crediti d’imposta.

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