Sibilia: “No alla centrale a Flumeri, è un danno per l’ambiente”

L’annuncio da parte del Ministero dell’Ambiente del provvedimento di autorizzazione integrata ambientale che sblocca la realizzazione della Centrale Termoelettrica, proposta dalla Edison spa, e localizzata nell’area industriale di Flumeri, trova la ferma opposizione della Provincia di Avellino. In data 6 maggio 2011, con la delibera n. 61, la Giunta provinciale aveva già deliberato di proporre opposizione in tutte le sedi ai provvedimenti emessi ed in corso di emanazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Regione Campania, relativi alla Centrale di Flumeri.
“La Giunta con tale delibera ha raccolto la contrarietà già espressa dal Consiglio provinciale – dichiara il presidente Cosimo Sibilia -. Tale provvedimento del Ministero giunge a meno di due mesi di distanza dall’Aia rilasciata alla Centrale a turbogas Luminosa di Benevento. Appare chiaro che due impianti tanto impattanti dal punto di vista ambientale non possono insistere praticamente sullo stesso territorio. Lo scorso 19 aprile ho presentato anche un’interrogazione ai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente in cui segnalavo le criticità che la Provincia di Avellino e il Comune di Flumeri hanno ribadito nel corso delle conferenze di servizio. Quattro i punti fondamentali che spiegano in maniera netta l’inutilità e le conseguenze negative che deriverebbero dalla realizzazione della Centrale. L’impianto non potrà entrare in esercizio in quanto privo di concessione all’approvvigionamento idrico, fondamentale per il funzionamento della centrale ma impossibile per una serie di validi motivi; la centrale di Flumeri ha avuto un iter approvativo molto lungo, tanto che i dati fondamentali posti alla base delle simulazioni dello studio d’impatto e di progetto risalgono al 2002. Da allora il contesto normativo ed ambientale è molto mutato e rende l’impianto non più ecocompatibile; per numerosi, validi e variegati motivi la centrale di Flumeri risulterebbe inopportuna ed inefficiente anche sul piano della produttività, come pure nel rapporto costo-benedici, perché non in linea con una serie di valutazioni riguardante aspetti tecnici ed economici; la provincia di Avellino, grazie agli impianti eolici presenti, produce molta energia elettrica in più rispetto al proprio fabbisogno, contribuendo così alla riduzione del gap energetico nazionale. Pertanto, la localizzazione di questa centrale risulterebbe una penalizzazione eccessiva per l’ambiente irpino, primaria e forse unica risorsa del territorio”.

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