Servizi Centro australiano a Sant’Angelo, Cgil attacca Florio

“Meno di due anni fa, il direttore generale dell’Asl di Avellino, ingegner Sergio Florio aveva assicurato che i servizi del Centro Australiano di contrada Amoretta non sarebbero stati allocati nella struttura di Monteforte Irpino, per non aggravare i disagi dei pazienti, le cui patologie già determinano impedimenti alla normale mobilità. Oggi, l’ingegner Florio, forse dimentico di quanto aveva garantito, decide di trasferire le prestazioni del Centro Australiano nella struttura di Sant’Angelo de…

“Meno di due anni fa, il direttore generale dell’Asl di Avellino, ingegner Sergio Florio aveva assicurato che i servizi del Centro Australiano di contrada Amoretta non sarebbero stati allocati nella struttura di Monteforte Irpino, per non aggravare i disagi dei pazienti, le cui patologie già determinano impedimenti alla normale mobilità. Oggi, l’ingegner Florio, forse dimentico di quanto aveva garantito, decide di trasferire le prestazioni del Centro Australiano nella struttura di Sant’Angelo dei Lombardi”. E’ quanto afferma la Cgil di Avellino.
“L’ingegner Florio dimentica anche che egli non è il padrone dell’Asl di Avellino e delle strutture di competenza dell’azienda, ma soltanto il manager, che come primo obiettivo deve garantire la migliore assistenza e le migliori condizioni di fruibilità del servizio sanitario. La CGIL di Avellino si oppone e contesta la decisione del trasferimento e sostiene la posizione assunta dalla Consulta Comunale per i diversamente abili di Avellino, chiedendo al manager dell’Asl di ritirare la decisione che appare inspiegabile, penalizzante per centinaia di pazienti e cittadini e che risponde solo a presunti criteri di economicità tutti da dimostrare, considerando che le spese di viaggio, oltre ai disagi di pazienti di per se impossibilitati alla normale deambulazione, finirebbero per cadere esclusivamente sull’utenza.
Ancora una volta – afferma la CGIL di Avellino – si assumono decisioni sulla pelle dei cittadini, per fregiarsi esclusivamente di un merito gestionale che non tiene in alcun conto la fruibilità dei servizi di assistenza. A questo modo antidemocratico e becero di gestire le strutture pubbliche ci opponiamo con decisione e chiediamo l’intervento del Prefetto affinché convochi con urgenza i soggetti coinvolti (associazioni, managment dell’azienda, sindacati e rappresentanti istituzionali) per fermare questa deriva verticistica della gestione della sanità pubblica. Non si comprende, del resto – aggiunge la CGIL di Avellino – perché fu considerato, meno di due anni fa, disagevole il trasferimento del Centro presso la struttura di Monteforte, che dista appena 3 chilometri dal capoluogo, ed oggi, invece, si decide di attuare il trasferimento in Alta Irpinia, ad oltre 40 chilometri di distanza, anche con una dotazione di servizi di trasporto pubblico inferiore a due anni fa. Va inoltre considerato che i pazienti del Centro Australiano, in molti casi, non sono autonomi ed in grado di utilizzare i mezzi pubblici e ciò costringerebbe i familiari a lunghi viaggio, con aggravio di spese e disagi”.
Non è sintomo di buona gestione il fatto di ridurre i costi del sistema pubblico, trasferendoli sui cittadini e sugli utenti. Si tratta di una politica gestionale miope, puramente ragionieristica, che determina l’acuirsi del divario sociale tra chi ha disponibilità e può garantirsi le cure necessarie e chi è invece costretto a rinunciarvi. E’ una condotta inaccettabile soprattutto quando sono in gioco servizi di assistenza e cura e che dimostra ancora una volta la scelta di attuare tagli orizzontale, che non abbattono gli sprechi ma che limitano il diritto alla salute dei cittadini e soprattutto delle fasce deboli. Con questa ennesima decisione, il manager Florio, dimostra tutta la sua inadeguatezza nella gestione dell’azienda sanitaria di Avellino, impoverita sotto la sua gestione, per la qualità del servizio offerto, per la fruibilità degli stessi”- conclude la nota -.

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