Sanità e acqua, le sfide dell’Irpinia tra competenza e futuro: la parola ai candidati

 

La campagna elettorale in Campania entra nel vivo, e l’attenzione si concentra su due temi cruciali per l’Irpinia: sanità e gestione dell’acqua. Tre voci del territorio — Antonello Cerrato, Giuseppe Rosato e Ilaria Di Gaeta — delineano visioni e priorità di un confronto che, più che politico, si fa terreno di programmazione e responsabilità.

Per Antonello Cerrato, la sanità resta la vera priorità. «Gran parte del bilancio regionale è destinata a questo settore — afferma — e ora, con l’avvio della nuova sanità territoriale, occorre riempire di contenuti le strutture e gli strumenti realizzati». Informatizzazione, telemedicina, case di comunità e ospedali rafforzati sono le basi su cui costruire una rete di prossimità al cittadino. «De Luca ha risanato i conti e rilanciato la sanità campana — aggiunge Cerrato — ma serve più competenza tecnica anche tra i candidati. È una sfida che non possiamo permetterci di fallire».

Da montorese, Cerrato punta anche sull’emergenza idrica: «Bisogna lavorare su nuovi approvvigionamenti, riattivare pozzi dismessi e potenziare la rete di Cassano. L’acqua deve restare pubblica, ma servono scelte tecniche, non politiche».

Giuseppe Rosato pone l’accento sull’integrazione tra ospedali e territorio: «La vera sfida è alleggerire i pronto soccorso, ridurre i ricoveri impropri e rendere efficiente la sanità territoriale». Poi lo sguardo si allarga alle aree interne: «Non possono essere solo luoghi di turismo. Devono tornare a vivere, con scuole, servizi e investimenti. Senza giovani, non c’è futuro».

Rosato difende i risultati dell’era De Luca: «Dieci anni fa la Campania era in default. Oggi è una regione risanata, che si prepara a uscire definitivamente dal piano di rientro. È il segno di una rivoluzione amministrativa che ci restituisce autonomia e capacità di investimento».

Infine, Ilaria Di Gaeta richiama l’urgenza di una “restanza” consapevole, per permettere ai giovani di scegliere di restare in Irpinia: «In questi anni il governo regionale ha dimostrato attenzione alle aree interne, ma dobbiamo fare di più su ambiente, cultura, turismo e mobilità. L’acqua, in particolare, è una questione di vita quotidiana: senza questo bene primario, non c’è futuro possibile per le nostre comunità».

Tre voci, tre sensibilità diverse, ma un filo comune: la richiesta di competenza, concretezza e visione per un’Irpinia che vuole tornare a contare.

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