Disagi per gli operatori del 118 del Moscati

Disagi per gli operatori del 118 del Moscati
Carenza di personale e sede inadeguata, queste le motivazioni che spingono gli operatori del 118 dell’ospedale Moscati di Avellino a protestare. Ma la cosa più assurda riguarda la questione parcheggi. Sono costretti a pagare le normali tariffe per lasciare l’auto lungo le strisce blu in via Marconi….

Disagi per gli operatori del 118 del Moscati

Carenza di personale e sede inadeguata, queste le motivazioni che spingono gli operatori del 118 dell’ospedale Moscati di Avellino a protestare. Ma la cosa più assurda riguarda la questione parcheggi. Sono costretti a pagare le normali tariffe per lasciare l’auto lungo le strisce blu in via Marconi. “Ci sembra una scorrettezza bella e buona – afferma il personale del 118 – anche perchè all’interno dell’ospedale Moscati ci sarebbero anche i posti macchina, ma a quanto pare non per noi. Una volta un nostro collegato per puro caso riuscì ad entrare con l’auto e a parcheggiarla ma chiamarono il carro attrezzi. Quei posti vengono utilizzati soltanto dalla direzione amministrativa del Moscati e addirittura dal personale esterno; a questi ultimi hanno anche dato il telecomando del passaggio al livello elettronico. A loro i privilegi e a noi niente. Non è giusto”. Ma non solo problemi con il parcheggio:”Dovreste vedere i nostri bagni, anzi il bagno, piccolissimo e con le mattonelle che si staccano dal muro. Un bagno solo per uomini e donne. C’è poi accanto un piccolo stanzino 2 metri per 4, dove ci sono tre armadietti e dove dovremmo cambiarci a turno. Sono condizioni pietose, mentre sullo stesso pianerottolo nostro ci sono stanze per i dirigenti piene di tutti i comfort”. Ma questo è solo il danno minore:”Gli operatori addetti a ricevere le telefonate sono solo due, e pensare che di richieste di intervento ne arrivano in media 50 all’ora. Ora sembra che abbiano addirittura intenzione di ridurli ad uno solo. Di notte – aggiungono – non c’è neanche più una nostra ambulanza. Da un anno è stata stipulata una convenzione con la Misericordia, che mette a disposizione una sua ambulanza, con personale medico che presta la propria opera al termine dei propri normali orari di lavoro. E una volta qui in sede, questi sanitari non sono neanche abilitati a darci una mano per rispondere ai telefoni”. A questi disagi si aggiungono il contratto lavoro che non viene rinnovato da circa un anno e mezzo e gli straordinari che non vengono pagati. “Lavoriamo in una sala operativa con computer vecchi di 12 anni, senza neanche lo schermo protettivo per gli occhi. Manca anche una figura di operatore amministrativo, e così siamo noi che dobbiamo occuparci di queste ulteriori manzioni, come l’aggiornamento dei posti letto disponibili, per il quale dobbiamo telefonare tre volte al giorno ai vari reparti ospedalieri, quando invece per legge dovrebbe essere attiva anche qui ad Avellino l’informatizzazione dei posti letto”. Il personale inoltre denuncia anche il totale abbandono da parte dei sindacati, che non sono mai intervenuti affinchè questi problemi vengano risolti.

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