Primo maggio, Petruzziello: “E dura intenderla festa del lavoro”

“E’ difficile festeggiare il Primo Maggio in Irpinia come festa dei lavoratori, considerando i livelli di disoccupazione che si registrano ormai nella nostra provincia. Ma proprio in un momento di profonda difficoltà sociale, la festa dei lavoratori acquisisce nuovi significati e fortifica antichi principi”. E’ quanto afferma Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della Cgil di Avellino.
“La CGIL di Avellino, in occasione di questa solenne festività per il mondo sindacale rilancia l’appello alla politica ed alle istituzioni, affinché la loro azione sia sempre più incisiva e determinata al raggiungimento di obiettivi di sviluppo e crescita sociale ed economica.
Dopo giusto un anno dalla presentazione del Patto per lo sviluppo per l’Irpinia, che fu proposto dalle organizzazioni sindacali in occasione del Primo Maggio scorso, ritardi e contrapposizioni stupide e strumentali ne hanno arrestato l’attuazione. In una provincia dove la disoccupazione giovanile ha superato il 50% e dove sempre più famiglie vengono assorbite dalla povertà, le contrapposizioni politiche, l’immobilismo, la difesa di posizioni di parte sono lussi che nessuno può permettersi. Per questo, in occasione della festa dei lavoratori vogliamo rilanciare, dare nuovo smalto e vigore, al Patto per lo sviluppo, che va attuato senza indugi, garantendo all’Irpinia le condizioni per una ripresa economica, produttiva e sociale che ha visto passare numerosi treni.
Le politiche economiche messe in campo dal Governo centrale e dalla regione Campania sono inadeguate e insufficienti, La politica ha fatto il resto, dimenticando l’obiettivo primario e pensando solo alla difesa dei posti di potere. E’ tempo, l’ultimo tempo, di uno slancio di orgoglio e di onestà nei confronti dei cittadini della provincia di Avellino.
Anche questi sono i motivi alla base della grande manifestazione che la CGIL, a tutti i livelli ed in tutte le regioni d’Italia si appresta a celebrare il prossimo 6 maggio. Una manifestazione che in Campania, per l’Irpinia, ha significati specifici e significa difendere il territorio dalle aggressioni continue di chi vorrebbe farne discarica permanente, significa difendere il diritto alla salute salvaguardando il servizio sanitario territoriale, significa garantire i diritti alla mobilità dei cittadini contro i tagli indiscriminati ai trasporti, i diritti all’istruzione contro la destrutturalizzazione del sistema scolastico, il diritto al lavoro sancito dal primo articolo della Costituzione. Purtroppo, ancora una volta saremo soli a difendere l’Irpinia e a dare voce ai suoi cittadini ed ai suoi giovani.
Mi auguro che un minuto dopo la conclusione dello sciopero generale del 6 maggio, in provincia di Avellino, i sindacati, gli imprenditori, i rappresentanti politici ed istituzionali che ancora immaginano di dare un futuro all’Irpinia, aprano una grande stagione di confronto e di soluzioni alla crisi economica ed occupazionale, riprendendo le misure del patto per lo sviluppo, richiamando il governo regionale alle responsabilità e ottenendo da questo non semplici impegni di facciata ma reali interventi per il rilancio dell’Irpinia, a partire dalla programmazione per le nuove infrastrutture.
Non si disperda in Irpinia, il patrimonio determinatosi grazie alla costituzione del fronte comune che ha portato avanti grandi battaglie sociali negli ultimi mesi, ma allo stesso tempo si trovi la strada di una soluzione percorribile, condivisa, ragionata e matura, che dia risposte ad una intera comunità che determini condizioni favorevoli per i giovani disoccupati, che garantisca a tutti il godimento dei propri diritti”.

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