Piani di zona, lettera-appello della Cisl

Piani di zona, lettera-appello della Cisl

Sulla vicenda dei piani di zona sociale e dei lavoratori impiegati in nquesti servizi, ecco la nota della Cisl:
“Primario obiettivo della CISL è quello di garantire al cittadino qualità ed equità dell’assistenza sociale. In tale quadro la CISL riconosce e persegue il valore di un’azione congiunta per contribuire all’affermazione di una vera politica sociale. L’azione dovrà determinare:
1.l’azione concertativa della programmazione sociale, progettata e realizzata dai vari Ambiti Territoriali
2.l’azione di monitoraggio del livello di occupazione e della tutela dei lavoratori e degli operatori sociali che contribuiscono alla realizzazione dei servizi.
IN TALE PROSPETTIVA LA CISL RIVENDICA CHE:
La Regione renda più uniformi i parametri utilizzati per la ripartizione dei fondi. ;
La Regione e la Provincia diano seguito ad un sistema trasparente di accreditamento delle cooperative sociali, delle associazioni di volontariato e degli enti non-profit che intervengono come soggetti erogatori dei servizi sui PZS;
La Provincia provveda all’istituzione dell’Osservatorio sulle politiche sociali in ottemperanza alla legge 11 del 2007, per un’oggettiva e trasparente analisi della domanda sociale guardando ai bisogni territoriali per programmare anche percorsi personalizzati confacenti ai bisogni dei cittadini più deboli;
La Provincia istituisca il Coordinamento provinciale dei PZS, delle OO.SS. e del Forum del Terzo settore attraverso tavoli di concertazione permanenti da cui possa scaturire: 1)un’azione unitaria di partecipazione e proposta alla programmazione regionale, 2) il monitoraggio dei servizi erogati per valutarne l’impatto territoriale e estendere i servizi di qualità anche agli ambiti più critici e meno virtuosi;
I PZS si attivino per la prevenzione contro il proliferare del lavoro nero nel sociale, la monopolizzazione del territorio di cooperative che intercettano progettualità e fondi subappaltando i servizi;
I PZS si attivino con le OO.SS. per la stipula di un protocollo di intesa che uniformi tariffe di appalto dei servizi affinché si stabiliscano importi congrui al lavoro dignitoso ed alla valorizzazione degli operatori sociali;
I PDZ provvedano, ove non è stato fatto, ad avviare una forma stabile di gestione che permetta il percorso di stabilizzazione lavorativa degli operatori che da anni prestano il loro servizio soggetti ad un clima ricattatorio di precarietà;
La regione rappresenti in tempi brevi le soluzioni più adeguate per dare seguito ad una più appropriata programmazione sociale a garanzia dei servizi sociali e sociosanitari sul territorio;
Le ASL provvedano ad ottimizzare il livello di concertazione con i PZS per arrivare alla sottoscrizione di un accordo di programma certo e condiviso di integrazione socio –sanitaria.
La CISL Irpina e la CISL della Campania assumeranno tutte le iniziative utili affinché la Regione assicuri, visto il crescente bisogno di assistenza: Lo sblocco dei fondi (i lavoratori non percepiscono lo stipendio da oltre sette mesi!)
L’individuazione di una azione di indirizzo politico per la concertazione sociale in Campania. La Ridefinizione del sistema di accreditamento La Reimpostazione normativa del sistema delle gare di appalto
La CISL ritiene non più rinviabile la soluzione di questi problemi e pertanto chiede alle istituzioni e alla politica di dare risposte concrete agli operatori del settore e ai cittadini di questa provincia”.

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