Pedaggio Avellino-Salerno, Petracca: proposta indecente

Pedaggio Avellino-Salerno, Petracca: proposta indecente

“Nella vergognosa manovra economica che il governo sta varando con il decreto legge anticrisi, trova posto anche un emendamento che consente all’Anas di aumentare il pedaggio nelle strade di sua competenza, ma soprattutto di imporre alla Salerno-Reggio Calabria un pedaggio, e questo quando solo alcuni giorni fa, il premier Berlusconi rassicurava tutti gli italiani che non avrebbero pagato nulla a causa della manovra anticrisi”. Lo afferma Beny Petracca, coordinatore provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori, che aggiunge: “Siamo profondamente contrari al pedaggio su strade che insistono sul territorio meridionale, in particolare non comprendiamo perché un’ autostrada solo di nome, come la Salerno Reggio Calabria, pericolosissima per gli improvvisi restringimenti di carreggiata dei tratti in cui ancora i lavori sono in corso e con un numero altissimo di incidenti mortali, debba essere percorsa a pagamento, molto prima del termine completo dei lavori, previsto molto ottimisticamente per il 2013, che possano renderla sicura, agevole e tale da poter, eventualmente, giustificare un recupero degli ingenti costi sostenuti.
Fatto ancora più ridicolo sarebbe il probabile pedaggio sul raccordo Avellino-Salerno. Soltanto dei politici che sicuramente come Bossi padre e figlio oppure Castelli che non l’hanno mai percorsa e che forse non sanno nemmeno dove sia ubicata, possono ipotizzare che si possa pagare un pedaggio per una superstrada pericolosissima, anche questa teatro negli anni di numerosi incidenti, anche mortali. Il raccordo in questione non possiede, almeno nel tratto irpino, di nessuna corsia di sicurezza, oltre alle due di dimensioni appena sufficienti per il sorpasso. Inoltre le medesime corsie non sono sempre piane per tutta la larghezza, in alcuni tratti il manto stradale è irregolare e la visibilità al buio limitata. Per di più si finirebbe col deprimere ancora di più le economie delle regioni meridionali. Si registrerebbe infatti sicuramente un minore afflusso dalle regioni italiane verso la Calabria nel periodo estivo penalizzando l’economia turistica, una delle poche risorse del Sud. Si graverebbe anche notevolmente sul portafoglo degli automobilisti, che già pagano una serie interminabile di tributi, solo perché possiedono un automobile. Stessa cosa del pedaggio della Sa-RC. Causerebbe il pedaggio del raccordo SA-AV. Sia per il calo che necessariamente registrerebbe il turismo della provincia salernitana e quello della Costiera Amalfitana sia per la penalizzazione che avrebbero tutti quelli che si spostano dall’uno all’altro capoluogo per motivi di lavoro o commerciali. Inoltre il percorso alternativo da Avellino a Salerno, che attraversa vari paesi, avrebbe una forte impennata provocando un forte e continuo traffico per tutto il tragitto. Il Fattore Lega tanto temuto da diversi analisti politici dopo le regionali, sembra dare i temuti frutti negativi per il Sud. L’ingiusta pretesa leghista di far pagare tutte le strade di collegamento ai meridionali poggia sull’incapacità di confronto tra le ultramoderne e sicure autostrade e superstrade del nord e quelle pericolosissime e vetuste del Sud. Troviamo anche singolare che L’on. Iannaccone sia si critico sul pedaggio per le strade anzidette, ma con un piglio da politico d’opposizione. Allo stesso ricordiamo che in qualità di segretario nazionale di un partito, seppur piccolo della maggioranza di Governo, dovrebbe avere atteggiamento diverso dalla censura sui quotidiani, riguardo questi iniqui e vergognosi provvedimenti. Per quanto ci riguarda queste misure confermano che i nostri politici vogliono salvare ed aumentare i profitti dei banchieri con il sangue ed il sudore dei soliti e noti e cioè del popolo, che già sta duramente tirando la cinghia. Comunque – sottolinea Petracca – abbiamo appena fondato su Facebook un gruppo chiamato “Quelli CHE SE SI PAGA IL PEDAGGIO DEL RACCORDO AVELLINO-SALERNO…” dove elaboreremo le iniziative da prendersi, ma già da ora pensiamo di ricorrere insieme a tutti gli automobilisti, costretti a percorrere a loro rischio e pericolo queste strade, ad una class action nei confronti del governo italiano e dell’Anas. Non escluderemmo anche successivo ricorso all’Unione Europea. Chiederemo il giusto risarcimento danni per tutti gli incidenti e le code nel traffico, dovute alla pericolosità e inadeguatezza delle suddette strade, anche in virtù del pedaggio senza controprestazione, imposto da parte dei suddetti. Nell’immediato ribadiamo il nostro no non solo ai pedaggi, ma all’intera manovra economica e proponiamo lo sciopero immediato e fino al ritiro dell’intero provvedimento. A nulla serve – conclude Petracca – un singolo giorno di sciopero che avvenga circa un mese dopo la sua approvazione”.

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