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AVELLINO – “La vicenda della riorganizzazione dell’ambito sociale A4 e dei servizi da esso erogati merita una adeguata riflessione per il vergognoso epilogo che ha avuto”. Siamo di fronte ad una chiara dimostrazione delle conseguenze che la gestione clientelare delle istituzioni pubbliche ed uno pseudo-tecnicismo arrogante possono produrre. Così anche le politiche sociali diventano terra di conquista per ambizioni personali ed interessi privati”. Così, in una nota il Partito dei Comunist… |
AVELLINO – “La vicenda della riorganizzazione dell’ambito sociale A4 e dei servizi da esso erogati merita una adeguata riflessione per il vergognoso epilogo che ha avuto”. Siamo di fronte ad una chiara dimostrazione delle conseguenze che la gestione clientelare delle istituzioni pubbliche ed uno pseudo-tecnicismo arrogante possono produrre. Così anche le politiche sociali diventano terra di conquista per ambizioni personali ed interessi privati”. Così, in una nota il Partito dei Comunisti Italiani – Federazione provinciale di Avellino.
“L’Irpinia, come era già successo sul fronte dei servizi sanitari, è esposta a forzature e capricci di funzionari, mandati da Napoli – dalla Regione dei rimborsi facili e del sottogoverno, dove fino a poco tempo fa spadroneggiavano esponenti collusi con la camorra, che ancora oggi hanno un loro peso ed incidono sugli equilibri di questa maggioranza da casellario giudiziario – in grado soltanto di distruggere l’esistente, anziché di assolvere con equilibrio ai propri doveri di ufficio. I giochi di basso profilo politico messo in scena da alcuni sindaci irpini del centrodestra, con la collaborazione di qualche primo cittadino del Pd, tesi soltanto all’appropriazione di uno spazio gestionale e alla miope difesa del campanile, attraverso forzature, tentativi di trattative sottobanco e tatticismi, danneggiano gravemente le comunità locali.
Il risultato – prosegue la nota – è che la situazione è ancora più incerta di prima. Dall’ambito sociale è stato di fatto escluso il Comune capoluogo, insieme ad altri 6 Comuni, e qualcuno gioisce per aver conquistato la postazione tanto desiderata. Come se null’altro avesse importanza. A mancare è il senso della decenza. Ed i cittadini attendono di avere risposte ai propri bisogni. In questo clima può succedere che il tecnico che tutti sapevano dovesse essere nominato in quella tale postazione, effettivamente abbia ricevuto l’incarico. Gioco delle probabilità o altro? Ma ciò che più impensierisce è che l’organigramma attuale dell’ambito A4 dovrà redigere i bandi per le assunzioni del personale e del direttore della struttura. Quali saranno i criteri di valutazione e selezione? Chi oggi riveste ruoli apicali domani parteciperà ai concorsi?
Su tutte queste vicende dove la politica, la cattiva politica, ha già fallito considereremmo rassicurante un approfondimento da parte della Procura della Repubblica di Avellino. Il Pdci, quindi, invita l’amministrazione comunale di Avellino ed il sindaco, Paolo Foti, che pure hanno la colpa di non essere stati sempre lucidi e coerenti nel percorso, ad assumere una posizione netta, uscendo dall’ambito A4 e riorganizzando la rete dei servizi con gli enti realmente intenzionati a rilanciare con trasparenza il welfare territoriale”.




