Ospedali, Caldoro chiude le porte a Bisaccia
Buone speranze per i reparti di Ginecologia di Solofra e Terapia intensiva neonatale di Avellino, porte chiuse per l’ospedale Di Guglielmo di Bisaccia. Ieri la notizia delle possibili modifiche al piano regionale, oggi la conferma che arriva direttamente dal governatore Stefano Caldoro che questa mattina è stato intervistato al telefono da Maurizio Belpietro nel corso della trasmissione Mattino cinque. “Abbiamo inviato a Roma il piano – ha detto – si tratta di un piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e della struttura territoriale per una sanità buona che può spendere molto meno e dare dei servizi migliori ai cittadini. E’ questo il nostro obbiettivo. Abbiamo dei modelli in Italia che funzionano costando meno. Però dobbiamo arrivare a questo con il tempo necessario e abbiamo bisogno da parte del governo, pur senza risorse in più, di un accompagnamento che ci aiuti a cambiare”. Sugli ospedali, Caldoro ha precisato: “Se ce ne sono troppi, vanno accorpati, così come vanno eliminate le duplicazioni. Alcune strutture saranno chiuse, altre riconvertite in nuove attività, come le residenze per gli anziani. E’ un piano molto, molto duro. Avremo difficoltà a far capire alle comunità locali che in qualche caso quell’ospedale non serve e non è utile neanche ai cittadini. Quindi dobbiamo fare questo grande lavoro di riorganizzazione che per il 90 per cento è stato già presentato. Ora il Piano deve essere approvato e attivato subito, perché decisioni di questa portata hanno poi dei tempi tecnici di realizzazione”. Infine, la questione dell’aumento delle tasse che ha suscitato un polverone di polemiche. “In Campania – ha concluso Caldoro – già ci sono le tasse più alte d’Italia, proprio per gli sprechi della sanità. Ci viene detto di aggiungere altre tasse, ma si deve considerare che la Campania è una delle regioni che l’Europa indica tra quelle in deficit di sviluppo, e quindi di povertà. Se invece di dare un sostegno alle regioni del Mezzogiorno mettiamo delle tasse, si crea un problema in termini di sviluppo”.




