Ordinanza Caldoro, Lengua: vergognoso e inaccettabile

Ordinanza Caldoro, Lengua: vergognoso e inaccettabile

Sull’ordinanza Caldoro riguardo allo smaltimento dei rifiuti anche a Savignano Irpino, ecco la nota del segretario provinciale del Pd, Caterina Lengua:
“La provincia di Avellino è visibilmente sotto l’attacco della Giunta Caldoro che la considera esclusivamente terra di conquista in campagna elettorale. Dopo i tagli alla sanità, con i provvedimenti di chiusura degli ospedali di Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi, vengono pericolosamente confermati i timori che l’Irpinia diventi lo sversatoio di Napoli. Come abbiamo sempre sostenuto, l’emergenza rifiuti non è mai finita! I governi di centrodestra, nazionale e regionale, non sono assolutamente in grado di dare risposte concrete d adeguate, nonostante Berlusconi sia venuto in Campania (vedi termovalorizzatore di Acerra) a fare le solite sceneggiate propagandistiche. Con la sciagurata firma del provvedimento di oggi che individua Savignano come sito nel quale trasferire i rifiuti partenopei, il Presidente della Giunta regionale di centrodestra, nel silenzio assordante del suo vice, si badi irpino, ha deciso il destino della nostra terra, senza nemmeno consultare le popolazioni locali ed i suoi rappresentanti, che pure hanno in questi giorni, umilmente, ma invano, chiesto di essere ricevuti. Un’ulteriore prova, semmai ve ne fosse stato bisogno, che in quella compagine politica prevale l’idea che il governo del territorio si attui con l’imposizione dall’alto delle volontà del “dominus”. Al dibattito democratico, alle mediazioni istituzionali, al dialogo, si preferiscono i poteri commissariali e l’espropriazione della sovranità dei territori e degli enti locali. Altro che il tanto sbandierato federalismo, proposto dalla Lega, che in realtà altro non è che la giustificazione di un certo egoismo sociale propugnato da chi intende la politica come difesa degli interessi dei più forti. La decisione di Caldoro sul fronte dei rifiuti, aggiunta al gravissimo episodio occorso l’altro giorno, quando ha preferito non incontrare i sindaci irpini che chiedevano un confronto per tutelare il diritto alla salute dei propri cittadini, sono il segnale di uno spregio delle istituzioni, che non possiamo e non vogliamo più tollerare. Questo atto di arroganza è una offesa alle istituzioni che unanimemente e con grande senso di responsabilità, nello scorso consiglio provinciale, hanno ribadito con forza la scelta della provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti e la ferma contrarietà a qualsiasi proroga, proprio per evitare un ulteriore schiaffo nei confronti dell’intera popolazione irpina. E’ il sintomo evidente del berlusconismo, che pretende di elevare a rango politico una concezione proprietaria della cosa pubblica, condita da affarismo e cialtroneria. Ma ci chiediamo come possa il vice-presidente della giunta regionale accettare, con tanta indifferenza, che la provincia di Avellino ed i suoi rappresentanti istituzionali vengano maltrattati in tal modo. Bisognerebbe anche interrogarsi sul ruolo dei parlamentari irpini della destra, che finora non sono stati in grado di assumere una posizione chiara e netta su nessuna questione di rilievo, né tanto meno di incidere sulle decisioni assunte a Napoli, come a Roma contro l’Irpinia e più in generale contro il Mezzogiorno. Ma probabilmente si preferisce non disturbare o contraddire il manovratore, per garantirsi una candidatura comoda. La destra irpina e campana non può più nascondere le proprie inadeguatezze scaricando su altri le responsabilità, anzi è chiamata a rispondere delle inefficienze di cui sta dando ampia prova, sempre che non sia troppo distratta dagli scontri intestini che ormai la avviluppano. Il Partito Democratico della provincia di Avellino, proprio mentre c’è chi vuol ridurre al silenzio cittadini, partiti d’opposizione ed amministratori pubblici, intende mobilitare, nei prossimi giorni, sindaci, amministratori, militanti e le popolazioni locali, contro questa deriva che annienta il diritto primario alla sopravvivenza delle popolazioni dell’Irpinia”.

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