Morti bianche, Campania maglia nera. De Luca: “Cambiare la rotta”

“Con settantadue morti la Campania detiene anche per il 2010 il triste primato della regione italiana con il più alto numero di decessi sui luoghi di lavoro. Una situazione che deve interrogarci sull’urgenza di cambiare la situazione”. Così il senatore Enzo De Luca al termine delle audizioni svolte stamattina presso la Prefettura di Napoli dalla Commisisone parlamentare di inchiesta su infortuni sul lavoro e morti bianche, in missione a Napoli. Secondo i dati Inail, nel 2010 in Italia si sono registrate mille morti sul lavoro, di cui 72 in Campania, con Napoli in testa a quota 23.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti, al termine delle audizioni di magistrati, esponenti delle forze dell’ordine, dirigenti dei sindacati e delle confederazioni di categoria, De Luca, capogruppo del Partito Democratico in Commissione, ha sottolineato la necessità che l’impegno a modificare lo stato delle cose coinvolga anche datori di lavoro e dipendenti in uno sforzo comune di prevenzione. “Le missioni e, più in generale, le audizioni della Commissione, sono fnalizzate anche ad accogliere contributi e indicazioni dai territori – ha spiegato il sen. – per cambiare le cose serve l’impegno e il lavoro di tutti. Per questo invito i rappresentanti del sindacato e del mondo imprenditoriale a rappresentarci le loro proposte e le istanze che arrivano dai territori della regione. Attivando una proficua collaborazione tra istituzioni, imprese, forze sindacali e di categoria potremo realmente estromettere le mafie purtroppo molto presenti, attraverso ditte collegate o espressione diretta dei clan, che vincono presentando offerte solo apparentemente vantaggiose, per poi lucrare sulla pelle dei lavoratori”.
Quindi De Luca si è soffermato sul fronte degli appalti: “Bisogna porre limiti precisi al ricorso al massimo ribasso d’asta, canale privilegiato di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia del Paese, che, come da noi segnalato anche in un apposito ordine del giorno approvato all’unanimità al Senato, non può continuare a costituire uno dei principali criteri di valutazione delle offerte. Si può cominciare ad estirpare questo cancro accrescendo la qualificazione delle imprese e contenendo la pratica dei subappalti. Il potenziamento della sicurezza sui luoghi di lavoro – ha concluso De Luca – passa anche attraverso la definizione di limiti ai ribassi d’asta, specie nelle zone del Paese ad alta incidenza criminale”.

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