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AVELLINO – “Sfratti, Piano di zona e Pm 10, si è appena conclusa una settimana travagliata per il sindaco Foti che già se ne apre un’altra, se possibile peggiore. Con decreto dirigenziale n.202 del 20/3/2014 del Dipartimento della Programmazione e dello Sviluppo Economico, la Giunta Regionale della Campania boccia il progetto del Comune di Avellino per la realizzazione di interventi finalizzati alla costruzione di impianti per la produzione di energia rinnovabile a servizio di edifici … |
AVELLINO – “Sfratti, Piano di zona e Pm 10, si è appena conclusa una settimana travagliata per il sindaco Foti che già se ne apre un’altra, se possibile peggiore. Con decreto dirigenziale n.202 del 20/3/2014 del Dipartimento della Programmazione e dello Sviluppo Economico, la Giunta Regionale della Campania boccia il progetto del Comune di Avellino per la realizzazione di interventi finalizzati alla costruzione di impianti per la produzione di energia rinnovabile a servizio di edifici di proprietà ed alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico degli stessi”. E’ quanto afferma Carmine Montanile, capogruppo de “La Civica Abellinum” al Consiglio comunale di Avellino. “Sono stati approvati progetti per circa 50 milioni di euro tra cui quelli presentati dai Comuni di San Martino Valle Caudina per 1 milione 143 mila euro, Cesinali per 1 milione 118 mila, Sant’andrea di Conza per 962 mila, Salza Irpina per 732 mila euro e tanti altri ancora che omettiamo di segnalare non perché siano poco meritevoli, anzi, ma solo per una sgradevolissima sensazione di angosciosa impotenza che ci attanaglia.
Eppure – prosegue Montanile – abbiamo consumato diverse sedute di Commissione e di Consiglio Comunale per approvare l’adesione del Comune di Avellino al Patto dei Sindaci. Pur condividendo l’iniziativa, non mancammo, nel Civico Consesso, di sottolineare qualche preoccupazione legata alle fasi immediatamente successive all’adesione, per gli impegni sia di natura finanziaria che organizzativa e progettuale. Entro un anno dall’adesione bisognava infatti redigere il PAES (Piano di Azione per l’ Energia Sostenibile). Questo documento doveva rappresentare lo strumento di attuazione delle politiche energetiche , il canale preferenziale di comunicazione verso i protagonisti del territorio e, soprattutto, una guida per l’Amministrazione per predisporre gli obiettivi specifici interni e condividere a livello sovra locale la politica energetica praticata. Ma la buona riuscita del PAES poteva essere possibile solo con un adeguato ed importante supporto delle parti politiche, il reperimento e l’appostamento di adeguate risorse finanziarie, umane ed organizzative, collegate ad iniziative ed interventi a livello comunale. Era cioè necessaria un’organizzazione progettuale che, alla luce dei fatti, si è dimostrata essere poco più di un’illusione, nonostante la recente nomina di tre figure professionali (con retribuzione a carico dei contribuenti) nell’ufficio di consulenza del Sindaco incaricate di individuare le necessità connesse al piano strategico della città di Avellino, in particolare marketing territoriale,trasporti, viabilità e traffico , fondi comunitari ed agenda 2014/2020. Proprio in questi ultimi giorni il Sindaco aveva convocato una riunione di capigruppo a Palazzo di Città per informare tutti i gruppi consiliari dell’iniziativa, chiedendo pareri e collaborazione, anche alle forze di opposizione, pubblicizzando, come in una letterina di Natale (un’altra!) i tanti buoni propositi dell’Amministrazione, rispetto al Piano Strategico e, quindi, anche al piano dell’efficientamento energetico. I timori che avevamo si sono oggi trasformati in certezze. Perché se è vero che le opere necessitano di copertura finanziaria, reperibile magari attraverso la partecipazione a bandi europei, ministeriali e regionali, è altrettanto certo che è necessaria una ottimale composizione degli uffici preposti sia in termini di progettualità che di organizzazione. E la qual cosa non è di secondaria importanza perché quando in maniera così banale si perdono delle opportunità, come nel caso specifico, ci viene da pensare che non tutto sia stato fatto come si doveva, giacché sono andati perduti i finanziamenti semplicemente perché la richiesta era priva di qualche documento. Mancava, in pratica, un allegato: l’Allegato B che è la caratterizzazione tecnica di quanto si andava a realizzare. Per i non addetti ai lavori, per capirci, è come se noi oggi dopo aver acquistato un’autovettura, pretendessimo di farla muovere senza riempire il serbatoio di benzina! Come si può pretendere di ricevere dei finanziamenti se non si evidenziano con puntualità e precisione le caratteristiche tecniche, nel caso specifico, degli impianti fotovoltaici che dovranno poi essere disposti sulle proprietà comunali? E’ come se un Medico volesse curare una malattia senza aver formulato, in precedenza, una corretta diagnosi o, peggio, esercitare la professione senza aver prima conseguito la laurea.
Al peggio non c’è mai fine! Anche quest’estate sono andati perduti dei finanziamenti per la ristrutturazione degli edifici scolastici perché la richiesta è pervenuta agli uffici competenti fuori tempo massimo. La considerazione è che, nonostante gli sforzi di qualcuno, questa Amministrazione non funziona. Non funziona perché è bloccata da ricatti politici e da inciuci di bassa lega e se è bloccata l’Amministrazione è ferma anche la città. Fermi sono i cantieri, ferme le opere, ferma la politica, quella vera, però. Il piano strategico così come si sta realizzando, presenta uno scenario che in termini di metodo e di indirizzo conferma il giudizio estremamente negativo che abbiamo da sempre espresso nei confronti di questa Amministrazione. Anche in considerazione dei risultati (quali?) ad oggi ottenuti e che hanno chiaramente certificato il fallimento delle politiche (quali?) di governo di questa città. Il Sindaco e la sua Giunta hanno già consumato il 20% del tempo a loro disposizione, 1/5 del loro mandato si è volatilizzato tra dichiarazioni di intenti ed improvvisi ripiegamenti; riteniamo che un anno possa essere più che sufficiente per maturare esperienze e conoscere a fondo la macchina amministrativa ; adesso non esistono più alibi! Il Piano Strategico è un documento innanzitutto politico che, alla luce di quanto riferito, è completamente slegato dalle esigenze della popolazione, divenendo, paradossalmente , specchio crudele delle condizioni della nostra comunità che vive in una terra ove disorganizzazione, approssimazione e mancanza di idee la fanno da padrone.
E’ questo, in ultima analisi, il motivo fondamentale che ha provocato questa sorta di declino, questo ripiegarsi mesto della città su sé stessa, questa inarrestabile involuzione che ha condotto la nostra cittadinanza agli ultimi posti della classifica di vivibilità. Avellino è una città in caduta libera! E’ una città che non riesce a decollare perché l’Amministrazione continua a navigare a vista soprattutto in alcuni settori strategici come la cultura e i servizi sociali. E’ una città stordita, nella quale non sono sufficienti i propagandistici annunci del Sindaco che non perde occasione per sottolineare l’ambizione di Avellino di volersi collocare sulla scia delle migliori e più efficienti città europee.
Attendiamo ora, con terrore, la presentazione del bilancio di previsione e, senza tema di essere smentiti, pensiamo che presto i cittadini di Avellino saranno chiamati a versare nelle casse comunali altri danari. L’aumento di tasse e tariffe che ci sarà servirà solo a coprire buchi di bilancio prodotti da una gestione del bene pubblico dissennata e indifferente alle necessità della nostra cittadina con impegni di spesa che a volte sembrano indirizzati più verso attività puramente promozionali degli amministratori che sui problemi reali del Comune. E’ una città che sta morendo soffocata.
Ancora oggi ci troviamo a discutere ed analizzare documenti asfittici, senza ipotesi di sviluppo, caratterizzati essenzialmente dalla incapacità di affrontare in maniera convincente e risolutiva i problemi legati al sociale, ai giovani, alla famiglia, al lavoro o alla sicurezza, tanto per citarne alcuni. Siamo alla follia amministrativa e per scongiurare i danni provocati dalla follia abbiamo una unica strada percorribile, fatta di impegno e dedizione, di spirito di abnegazione ed impegno civile. Solo in questo modo saremo in grado di sostenere nuove politiche operative ed amministrative ed inedite decisioni strategiche , al fine di realizzare una macchina amministrativa finalmente rapida moderna ed efficiente e che sia essa stessa l’immagine di una società avanzata e civile”, conclude Montanile.




