Mirabella, a lutto per il commercio: singolare protesta

LA PROTESTA – Sarà un altro natale buio e amaro per il commercio eclanese. E così il prossimo 9 dicembre sarà una giornata di lutto per le attività ancora aperte. La singolare protesta è stata promossa da Vincenzo Imbriano, presidente dell’Ascaa, l’associazione che raggruppa commercianti e artigiani del comprensorio, per accendere l’attenzione delle istituzioni preposte su un fenomeno che inizia a destare molta preoccupazione. L’effetto della crisi, e quello altrettanto devastante dei centri commerciali che hanno minato seriamente la microeconomia locale. La denuncia del presidente Vincenzo Imbriano arriva puntuale a cavallo delle festività e con altrettanta puntualità finisce nel dimenticatoio. “Non occorrono più gesti eclatanti ma concreti- dice Imbriano, figlio di una nota famiglia di commercianti di Mirabella, e da sempre in prima linea in difesa delle attività che sono in difficoltà-. Da noi si rivolgono padri di famiglia che non ce la fanno più a tirare avanti e si sono indebitati fino al collo. Purtroppo, a chi ci amministra non interessano affatto i problemi quotidiani della povera gente e dei poveri commercianti. Sì, oramai la nostra è una povera categoria. Però, noi paghiamo le tasse e ci adoperiamo a tenere ancora vivo il paese”. Imbriano da solo porta avanti e a testa alta le sue battaglie per tutelare i diritti di chi opera in un settore minato dalla concorrenza sleale della grande distribuzione. Qualche anno fa, sempre Vincenzo Imbriano, raccolse le chiavi di alcuni esercenti di Mirabella e le consegnò personalmente al sindaco, Vincenzo Sirignano. Un gesto simbolico e forte al tempo stesso. Da allora però non è cambiato nulla per i commercianti eclanesi, anzi, la situazione è solo peggiorata e nel frattempo altre attività si sono arrese e hanno abbassato la serranda. “Il paese si sta impoverendo- incalza Imbriano-. Quando un negozio chiude non è un buon segno per una comunità. Solo a Mirabella sono decine le attività chiuse tra l’indifferenza totale. Il centro storico è ridotto quasi a un deserto”.

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