Migranti, Maraia invia elenco strutture al prefetto

L’EMERGENZA – I nuovi flussi di migranti stanno mettendo seriamente in crisi il sistema dell’accoglienza in Irpinia. Il prefetto Sessa si sta scontrando con i muri diplomatici alzati dai sindaci. Intanto il prof Giovanni Maraia di ‘Ariano in movimento’ ha stilato un elenco di strutture vuote presenti sul Tricolle e a Savignano e nelle prossime ore lo invierà a Sessa. Ecco l’elenco: Il professore Giovanni Maraia di ‘Ariano in movimento’ ha stilato un elenco di immobili e strutture vuote u…

L’EMERGENZA – I nuovi flussi di migranti stanno mettendo seriamente in crisi il sistema dell’accoglienza in Irpinia. Il prefetto Sessa si sta scontrando con i muri diplomatici alzati dai sindaci. Intanto il prof Giovanni Maraia di ‘Ariano in movimento’ ha stilato un elenco di strutture vuote presenti sul Tricolle e a Savignano e nelle prossime ore lo invierà a Sessa. Ecco l’elenco: Il professore Giovanni Maraia di ‘Ariano in movimento’ ha stilato un elenco di immobili e strutture vuote ubicate sul Tricolle e a Savignano da inviare al prefetto dove, a suo avviso, possono essere ospitati i migranti. Si tratta dell’ex caserma dei Carabinieri, in pieno centro ad Ariano, i locali dell’ex mercato coperto di proprietà del Comune così come l’ostello della gioventù. E ancora: tre grossi locali allo scalo di Savignano dove fino a qualche tempo fa c’era un rinomato mobilificio, attualmente in vendita, l’ampio immobile di Valleluogo di proprietà della Chiesa e i locali delle suore francescane del Conservatorio e di sant’Anna sempre ad Ariano e sempre di proprietà ecclesiastica. Non è finita qui. Nel report redatto nei giorni scorsi dal prof Maraia, pronto a essere girato per conoscenza al prefetto Carlo Sessa, ci sono pure i locali ristrutturati dell’ex distilleria Taverna delle Monache di proprietà della Comunità montana dell’Ufita. “Sono tutti locali idonei- spiega Giovanni Maraia- che possono permettere la gestione dell’accoglienza da parte delle pubbliche istituzioni o della Chiesa. Il silenzio istituzionale a riguardo di queste opere che ho elencato è sconcertante ed è in linea, a quanto pare, con la volontà dei nostri rappresentanti di non dare accoglienza ai migranti. E’ un segno ‘diplomatico’ di respingimento. Anche i nostri esponenti locali stanno innalzando muri”.

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