Mancini, i genitori: devono darci delle risposte

Mancini, i genitori: devono darci delle risposte
Torna alla ribaltà la questione del Liceo Scientifico “Mancini” di Avellino. Nella giornata di oggi, verranno depositate due richieste per ottenere la copia degli atti sia al Comune che alla Provincia per ricostruire il procedimento che è stato adottato per arrivare allo sgombero della scuola. “Sapp…

Mancini, i genitori: devono darci delle risposte

Torna alla ribaltà la questione del Liceo Scientifico “Mancini” di Avellino. Nella giornata di oggi, verranno depositate due richieste per ottenere la copia degli atti sia al Comune che alla Provincia per ricostruire il procedimento che è stato adottato per arrivare allo sgombero della scuola. “Sappiamo che la ristrutturazione della scuola era nota al Comune di Avellino da circa due anni: come mai in tutto questo non c’è stata la possibilità di programmare una soluzione che non penalizzasse, sia quelli di via Roma che del Mancini?”. Questa è la domanda che pone Antonio Petrozziello, uno dei genitori degli studenti del Mancini. “Ci aspettiamo una risposta – prosegue Petrozziello – anche dall’amministrazione di Palazzo Caracciolo perchè, ad oggi, non c’è nulla di certo anche rispetto alla fase successiva delle vacanze natalizie. Da quanto ci è dato sapere, infatti, dovrebbero liberarsi delle aule all’istituto di via Scandone, perchè quelle classi dovrebbero trasferirsi all’Itis”. Intanto, il prossimo 17 novembre, anche ad Avellino, nei locali del centro sociale “Samantha Della Porta”, si svolgeranno gli Stati generali. Presenti anche gli studenti e le studentesse del De Sanctis che si esprimono sulla loro partecipazione: “Da oltre 60 anni il 17 novembre è stato individuato come il giorno di mobilitazione mondiale di tutti gli studenti, da quando nel 1939 alcuni studenti cecoslovacchi che manifestavano per la libertà di espressione e la pace furono repressi violentemente dall’esercito nazista. Il 17 novembre 2009 – proseguono gli studenti del De Sanctis – si confronteranno nella suddetta sede su una piattaforma politica: studenti, docenti, lavoratori precari della conoscenza, associazioni, sindacati e tutta la società civile al fine di costruire un blocco sociale in grado di fermare i nefasti provvedimenti messi in campo da questo governo e ancora prima dal ministro Berlinguer, dal ministro Zecchino passando per il ministro Moratti”.

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