L’Ance presenta il nuovo collegamento ferroviario: “Il futuro è oggi”

Un progetto ambizioso, ma non per questo meno urgente. L’ANCE Avellino ha presentato giovedì 3 luglio, nella sede di via Palatucci, una proposta per la realizzazione di un nuovo collegamento ferroviario diretto tra il capoluogo irpino e Napoli. L’obiettivo? Superare l’isolamento storico delle aree interne e restituire centralità a un territorio troppo spesso escluso dai grandi flussi di sviluppo.

Durante la conferenza stampa, il presidente di ANCE Avellino Silvio Sarno ha chiarito la portata strategica dell’intervento:

«Dobbiamo mettere al centro le cose che servono davvero a questa terra, alla nostra provincia, alla Regione Campania e anche al Paese intero. Questa non è solo un’infrastruttura: è una visione».

Il progetto, realizzato dallo studio Smithbarracco, prevede un tracciato ferroviario integrato alla rete metropolitana napoletana e un sistema tramviario urbano (tram frame) ad anello per Avellino, pensato per connettere tra loro i poli vitali della città e offrire un’alternativa sostenibile di mobilità urbana. Un’infrastruttura che si propone come snodo funzionale, ma anche simbolico, in grado di cambiare la percezione e la fruizione del territorio.

«Il futuro non è davanti a noi: il futuro è oggi», ha ribadito Sarno. «E se vogliamo costruirlo, dobbiamo farlo ora, con qualità e con opere come questa. La nostra associazione non guarda solo agli interessi dei costruttori, ma a quelli delle comunità».

Un’opera strategica per l’Irpinia e il Sud

Il collegamento si configura come una risposta strutturale alla marginalità delle aree interne, in netta controtendenza con le recenti teorie sul “declino irreversibile” di queste zone.

«Stiamo facendo esattamente l’opposto – ha sottolineato il presidente ANCE –. Le aree interne sono necessarie, vitali, e possono giocare un ruolo strategico per la riorganizzazione funzionale dell’intero Mezzogiorno».

Finanziamenti e tempistiche

Sui fondi, Sarno ha chiarito che non è compito dell’ANCE definirne l’origine, ma ha sottolineato che il progetto è compatibile con risorse statali ed europee, anche nel post-PNRR.

«Ci vogliono quattro-cinque anni per la realizzazione: non sono tanti, anzi il tempo è giusto. Dobbiamo agire ora, anche per evitare il vuoto che si aprirà al termine della stagione del PNRR».

La visione dell’architetto Smith: “Avellino città vivibile e connessa”

A entrare nel merito tecnico del progetto è stato l’architetto Mauro Smith dello studio Smithbarracco:

«L’idea è superare l’isolamento di Avellino a livello regionale e nazionale, ma anche ridisegnare la mobilità interna alla città, creando un anello tramviario connesso alle linee ferroviarie. Un sistema sostenibile, già adottato in molte città europee e americane, che accorcia le distanze e migliora la qualità della vita».

Smith ha illustrato come il tracciato sfrutterebbe in parte infrastrutture esistenti, rendendo l’opera più sostenibile economicamente e ambientalmente.

«Il tram urbano, con raggi di curvatura adatti a contesti cittadini, è il mezzo perfetto per connessioni brevi e continue. Cammina allo scoperto, mostra il paesaggio, ed è molto amato perché restituisce il senso di una città a misura d’uomo».

Il nuovo collegamento prevede l’integrazione con la rete AV Napoli-Afragola e punta a fare di Avellino un polo residenziale attrattivo per l’intera conurbazione napoletana: una città dove si possa vivere bene, acquistare casa, portare i figli a scuola a piedi o in tram, senza rinunciare alla connessione con il cuore pulsante del Sud.

L’appello alle istituzioni

Sarno ha infine rivolto un messaggio chiaro ai decisori pubblici e alle forze politiche:

«Chiediamo di guardare con laicità e responsabilità a questa proposta. Non basta realizzarla, bisogna farlo nel modo giusto, con il coinvolgimento del territorio. Servono risorse, sì. Ma prima serve una visione chiara, concreta e condivisa. E oggi è il momento giusto per crederci davvero».

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