Laceno d’oro, marchio festival finisce in tribunale

Laceno d’oro, marchio festival finisce in tribunale
Finisce in tribunale la querelle sul marchio del Laceno d’oro. Da una parte c’è la figlia di Giacomo D’Onofrio che insieme a Camillo Marino idearono e fecero diventare realtà di livello internazionale la rassegna del cinema neorealista, dall’altra il Comune di Bagnoli accusato, sia dai familiari di …

Laceno d’oro, marchio festival finisce in tribunale

Finisce in tribunale la querelle sul marchio del Laceno d’oro. Da una parte c’è la figlia di Giacomo D’Onofrio che insieme a Camillo Marino idearono e fecero diventare realtà di livello internazionale la rassegna del cinema neorealista, dall’altra il Comune di Bagnoli accusato, sia dai familiari di D’Onofrio che dal circolo immaginazione, di aver illegittimamente utilizzato il marchio. A scatenare la querelle la presentazione di un progetto per un finanziamento alla regione Campania che il comune di Bagnoli Irpino avrebbe avanzato per rilanciare il festival anche attraverso l’esecuzione di lavori atti a migliorare la viabilità del villaggio Laceno. L’amministrazione comunale di Bagnoli respinge con forza l’accusa di speculazione politico- finanziaria. E mentre il circolo Immaginazione, dalle colonne del quotidiano il Mattino attraverso una lettera di Antonio Spagnuolo smentisce categoricamente di aver avanzato al comune di Bagnoli una proposta di progetto da presentare alla regione campania. Ci risulta – scrive Spagnuolo – che tale proposta sia stata inoltrata, invece, dal comune di Avellino al quale il circolo aveva concesso la temporanea disponibilità all’uso del marchio per il 2009.

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