La Triplice: “La Gelmini diserta, i precari no”. Persa occasione

La Triplice: “La Gelmini diserta, i precari no”. Persa occasione

Il ministro Mariastella Gelmini ha perso l’ennesima buona occasione per provare ad invertire la tendenza di un governo che non vuole confrontarsi sui temi dell’occupazione e della ricerca scientifica. E’ il commento dei segretari provinciali di CGIL, CISL e UIL, Vincenzo Petruzziello, Mario Melchionna e Franco De Feo dopo il mancato arrivo del Ministro dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, Onorevole Mariastella Gelmini, presso il centro BIOGEM di Ariano Irpino, dove era attesa per prendere parte al convegno scientifico organizzato presso la struttura arianese.
“La Gelmini oppone vaghi impegni istituzionali per giustificare l’assenza – spiegano i segretari provinciali dei tre sindacati – ma è evidente il suo “disimpegno” istituzionale rispetto ai problemi. Abbiamo chiesto alla Gelmini un incontro a margine del convegno, ben ha fatto il ministro ad eludere ogni forma di contraddittorio. E’ evidente che solo quando c’è da fare passerella, i rappresentanti dell’esecutivo sono pronti a transitare per l’Irpinia, mentre quando c’è prendere in carico i problemi e sostenere impegni economici per la ricerca scientifica, preferiscono girare a largo”.
Nei pressi della Biogem di Ariano Irpino, per tutto il pomeriggio, grande manifestazione pacifica dei sindacati, dei precari del mondo della scuola,, degli studenti, delle associazioni e dei partiti della sinistra. Una protesta colorata che non ha mai valicato i limiti della civiltà e che si unisce idealmente a quella che da giorni va avanti in tutto il Paese e che in alcune realtà assume toni drammatici. Oltre trecento i partecipanti che hanno sfilato con bandiere, striscioni e manifesti.
“Siamo soddisfatti per la partecipazione e per le modalità con cui i precari e gli studenti hanno manifestato insieme ai sindacati – dichiarano Vincenzo Petruzziello, Mario Melchionna e Franco De Feo – l’assenza della Gelmini è stato un imbarazzante autogol per il ministro e per il Governo.
E’ evidente che oltre alla scarsa coscienza del problema della scuola, l’esecutivo nazionale non vuole assolutamente sostenere la ricerca e gli enti di eccellenza presenti sul territorio irpino. Sul versante occupazionale del comparto scuola non possiamo nascondere le nostre preoccupazioni per il presente e per il futuro. Un’altra pesante vertenza che rischia di acuire la crisi in Irpinia, impoverire il tessuto culturale della provincia e decretare la fine della ricerca e della formazione in provincia di Avellino”.

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