La FGCI in piazza ad Avellino con l’Unione degli Studenti

AVELLINO – Dopo le manifestazioni nazionali tenutesi a Roma il 12, 18 e il 19 ottobre, la Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani oggi è scesa di nuovo in piazza ad Avellino con una propria delegazione al fianco degli studenti. I”l Governo Letta e i vari Governi che si sono succeduti hanno distrutto e stanno distruggendo il nostro mondo dei saperi, che ha subito tutto il peso dell’attacco delle politiche neoliberiste propagandate dagli organismi internazionali tra cui Bce e Troika – si legge nella nota della Federazione.
La volontà è chiara distruggere ogni tipo di welfare in nome di una crisi sistemica, che colpisce la stragrande maggioranza della popolazione tra cui studenti e lavoratori, i quali non sono né responsabili di questa crisi, né possono pagarla. Si continuano a tagliare fondi alla didattica e alla ricerca, gli studenti sono costretti a vivere la scuola in classi fatiscenti con orari ridotti, si continuano a tagliare fondi alla sanità con una barbara e ingiusta socializzazione delle perdite che sta portando alla luce sempre in modo più evidente (basta vedere i vari comitati di lotta che stanno nascendo come il comitato del diritto all’abitare e alla casa e quelli che continuano a lottare come quelli dell’acqua pubblica e dei beni comuni, al No Tav, al No Muos) il declino che questo Paese sta attraversando e che ora più che mai dobbiamo fermare.
Un paese senza istruzione e ricerca è un paese destinato a fallire. Vogliamo una VERA scuola Pubblica, gratuita e accessibile a tutti, come cita l’articolo della nostra Costituzione. In questi anni, invece, il diritto allo studio è minato dalle logiche del profitto, il caro libro aumenta del 5% mentre le borse di studio continuano a diminuire. Forti di questa consapevolezza, ci impegneremo a fronteggiare in diverse parti d’Italia il morbo alla radice: sono proprio gli studenti che devono rendersi conto della malata condizione in cui si trova il sistema italiano, ci vogliono austeri ci avranno ribelli!”, conclude la nota

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