Irpinia e Sannio, cala l’economia. Via la metà dei laureati

“Nelle aree interne della Campania serve lavorare a una risposta al calo della popolazione e anche economico”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Campania Gianluigi Traettino a margine della presentazione del Rapporto Economia Aree Interne della Campania, sottolineando che “bisogna partire dalla formazione”.

“Le province di Avellino e Benevento hanno perso circa 40 mila persone nell’ultimo quinquennio e circa 12 mila nell’ultimo anno”, ha detto il rettore dell’Università di Benevento, Gerardo Canfora.

“Si tratta di una perdita importante di capitale umano, peraltro qualificato”. Molti infatti sono giovani laureati: più della metà lasciano il territorio. Nel Sannio e nell’Irpinia cala il valore aggiunto dell’economia, anche se nel beneventano si registra un leggero aumento delle imprese. Il tasso di disoccupazione giovanile ad Avellino è cresciuto dal 24,7% del 2020 al 27% del 2021, mentre a Benevento la disoccupazione cala perché è diminuito di molto il numero di giovani che cercano lavoro nel territorio. Il rallentamento che accomuna alla fine le due aree interne è testimoniato dalle esportazioni che dal 2011 sono cresciute meno rispetto agli altri territori della Campania, dove Napoli e Salerno assommano l’80% del totale di export regionale.

Uno dei principali freni arriva dalle infrastrutture e dai servizi che, secondo lo studio, rappresentano un punto critico del territorio, sia stradale che ferroviario. Le due province devono poi rimontare nelle infrastrutture digitali con una copertura attuale a banda larga molto bassa. Bene invece sul versante delle fonti energetiche rinnovabili, tenuto conto che queste aree presentano un importante patrimonio di risorse naturali, in particolare vento, sole e acqua.

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