Grottaminarda, domani un drone vola sulla piazza

Si concludono con una manifestazione di piazza le 5 “Giornate Nazionali della Prevenzione Sismica”. Da oggi la Stanza Antisismica che salva la vita dal terremoto è esposta al pubblico in piazza del Duomo e domani, domenica 3 maggio, sarà al centro di una simulazione di intervento a seguito di avvenuto disastro: un drone specificatamente creato per supportare le azioni di protezione civile, di salvataggio e di monitorazione di luoghi inaccessibili o ispezionabili solo a caro costo di mezzi e uom…

Si concludono con una manifestazione di piazza le 5 “Giornate Nazionali della Prevenzione Sismica”. Da oggi la Stanza Antisismica che salva la vita dal terremoto è esposta al pubblico in piazza del Duomo e domani, domenica 3 maggio, sarà al centro di una simulazione di intervento a seguito di avvenuto disastro: un drone specificatamente creato per supportare le azioni di protezione civile, di salvataggio e di monitorazione di luoghi inaccessibili o ispezionabili solo a caro costo di mezzi e uomini, volerà su un palazzo in costruzione e rimanderà a terra le immagini sul video posizionato vicino alla Stanza Antisismica. Il drone è stato concepito anche per rintracciare vita umana: dispone infatti di una termo telecamera in grado di rilevare la temperatura corporea di una persona ancora in vita sepolta sotto macerie o altro. L’evento è una dimostrazione pubblica di quanto l’innovazione tecnologica sia andata avanti in ambito di prevenzione sismica e dei disastri: gli interventi dei soccorsi sono santi e benedetti ma prevenire la morte deve avere la priorità su qualunque altra tipologia di intervento. L’organizzazione è di Dueffe Srl di Avellino, coordinatore Ing. Ruggero Galasso: “vogliamo posizionare il segmento edilizia leggera in quello dell’innovazione tecnologica più avanzata, e le calamità naturali che ormai si susseguono a ritmo praticamente quotidiano indicano proprio la triade edilizia-riqualificazione-innovazione tecnologica. Pensare di ricostruire tutto il patrimonio edilizio per evitare le stragi è chiaramente impossibile: riqualificarlo e avvalerci delle innovazioni tecnologiche già numerosissime è non solo civilmente doveroso, ma condicio sine qua non se vogliamo che l’edilizia riprenda la sua corsa… e la gente smetta di morire”.

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