Gli studenti irpini chiedono più spazi per socializzare

I giovani avellinesi non hanno spazi dove confrontarsi, discutere e svolgere insieme attività culturali e ricreative. L’unico luogo di socializzazione e di incontro rimane la scuola che, spesso, non si apre alle reali esigenze di noi studenti sia per via dei continui tagli all’istruzione pubblica che per una precisa volontà di non trasformarli in luoghi aperti e partecipati. Tuttavia a Avellino ci sono moltissimi spazi pubblici che non vengono utilizzati per – così ci viene detto – spese di mantenimento impossibili da sostenere o, forse, per voluta non curanza da parte dell’amministrazione . Noi studenti di Avellino non abbiamo, quindi, modo per mostrare la nostra voglia di partecipare e luoghi che stimolino le nostre capacità, in una città che ,se pur piccola, è piena di giovani che suonano, recitano, scrivono, si impegnano politicamente. Il problema, però, non è solo culturale ma anche ricreativo – continua la nota – tutti i sabato sera scorrono uguali perché non c’è un luogo effettivo dove potersi riunire. Il corso,i platani oppure via de conciliis ci stanno stretti e non c’è una vera crescita in termini di socializzazione collettiva. Si avverte anche tra i nostri compagni e amici il desiderio forte di questi luoghi che dovrebbero servire a unire e amalgamare le forti menti di tutti i ragazzi della nostra piccola città. Ma non è solo il finesettimana che deve interessarci. Prendendo come esempio l’occupazione della piazza del ex-cinema Eliseo, si è visto come la partecipazione reale spesso sia stata un quarto delle persone avvicinate dalla musica e dalle salcicce che, invogliate dalla novità, passavano una serata diversa in compagnia di altri ragazzi condividendo idee trasformate in musica e parole ma che, tuttavia, all’atto concreto di cambiare la propria mentalità in primis si tiravano indietro. Lo studente deve essere parte attiva della città in cui vive,ecco perché proponiamo corsi gratuiti o facilitati per gli studenti che sono rimasti indietro e gruppi di studio,soprattutto per i prossimi agli esami. Parlando di studio e quindi di coscienza critica, mancano soprattutto gli spazi dediti all’arte (musica, cinematografia, lettura, scrittura e pittura e teatro). Lo spazio che immaginiamo non dovrebbe essere un centro sociale ma piuttosto un centro servizi in cui, giovani e non, si ritrovano per svolgere insieme le attività più disparate. Risultano frequentissime le richieste di caffè letterari, sale artistiche e un piccolo anfiteatro dove dar spazio alla creatività collettiva (proposte che, per esempio, da mesi si stanno attuando con successo a Napoli, con la nascita di caffè letterali nelle sedi di facoltà e nei musei). Un punto però è, appunto, il sostentamento della struttura e,dunque,la pratica di autofinanziamento per rimanere nella libertà più assoluta,senza dovere nulla a nessuno. Per l’autofinanziamento noi ci proponiamo di organizzare feste il sabato sera, con bar e musica di vario genere, oppure un contest musicale con una minima tassa di iscrizione. Concludendo, noi giovani sentiamo forte il bisogno di riunirci e gestire il nostro tempo, non sprecarlo. Trattare tematiche interessanti e aperte a tutti, per condividere quello che sappiamo fare, è il primo passo per avviare una reazione a catena che dal cambiamento del singolo porterà al cambiamento collettivo. Il secondo passo, dopo quello dell’ organizzazione e della decisione delle attività sarà quello dell’informazione; pertanto invitiamo chiunque si senta vicino a tutto questo di aiutarci a avvicinare il maggior numero di ragazzi, a organizzare campagne di volantinaggio e di informazione anche su facebook senza mai dimenticare che il metodo più efficace è quello del passaparola e del faccia a faccia. E’ proprio questo il senso di questo messaggio: invitare tutti gli interessati a informarsi e a partecipare attivamente a questa proposta ,che ha il fine ultimo di mobilitare i giovani e creare in loro un senso di appartenenza e di impegno collettivo.

SPOT