Emergenza idrica: scontro Campania – Puglia sulla Pavoncelli

Emergenza idrica: scontro Campania – Puglia sulla Pavoncelli
Non si attenua la polemica a seguito del ricorso al Tar del Lazio e al tribunale delle acque pubbliche, da parte della Provincia, dell’Ente Parco Regionale dei Picentini e dell’Aato Alto Calore, presentato contro il decreto del presidente del consiglio dei ministri del 6/11/2009 che dichiarava lo st…

Emergenza idrica: scontro Campania – Puglia sulla Pavoncelli

Non si attenua la polemica a seguito del ricorso al Tar del Lazio e al tribunale delle acque pubbliche, da parte della Provincia, dell’Ente Parco Regionale dei Picentini e dell’Aato Alto Calore, presentato contro il decreto del presidente del consiglio dei ministri del 6/11/2009 che dichiarava lo stato di emergenza per la galleria Pavoncelli danneggiata a seguito del sisma del 1980. L’assessore regionale pugliese alle opere pubbliche, Fabiano Amati ha dichiarato che il presidente Bassolino farebbe bene a dare seguito formale all’intesa sullo stato di emergenza in relazione alla vulnerabilità della galleria Pavoncelli, perché è un opera fondamentale per l’approvvigionamento idrico della Puglia, minacciando che in caso contrario la regione Puglia si vedrà costretta ad interrompere la trattativa di approvvigionamento idrico attraverso l’acquedotto Campano. . Amati ha affermato che ci sarà una difesa con il coltello tra i denti affinché si eviti un’ingiustizia. Secondo Amati ciò che istituzioni campane continuano a non capire è che il crollo della Pavoncelli comporterebbe in non approvvigionamento idrico a un milione e quattrocento mila utenti pugliesi. Un atto di ostilità gratuita, secondo l’assessore pugliese, visto che la regione Puglia continua a dare la propria disponibilità a regolamentare gli approvvigionamenti idrici dalla Campania, per venire incontro alle esigenze dei cittadini Campani. Pertanto, conclude Amati, se il presidente Bassolino non darà seguito all’intesa sulla bozza di ordinanza del presidente del Consiglio, che riposa stancamente da mesi sulle scrivanie di Palazzo S. Lucia, la Regione Puglia si vedrà costretta ad interrompere la virtuosa trattativa per regolare il trasferimento delle acque, avendo il consenso in merito alla questione, di tutte le forze politiche della regione.

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