Emergenza casa, il dossier della Uil

Emergenza casa, il dossier della Uil

Il fabbisogno abitativo delle famiglie italiane ed irpine resta una grande emergenza. Questo il risultato dell’ultimo rapporto Uil “famiglia-redditi-casa”. Il nostro Paese continua a rimanere il fanalino di coda , tra i paesi europei, per quanto riguarda l’adozione di serie politiche abitative. E le province campane non rappresentano l’eccezione sperata. Aumenta, infatti, sempre più il numero di famiglie in cerca di abitazione in affitto ma il classico meccanismo del mercato basato su domanda e offerta pare non aver seguito nel settore immobiliare dove, all’aumento della domanda, non corrisponde un aumento dell’offerta altrettanto sostenuto. I prezzi degli affitti, infatti, risultano essere ancora troppo onerosi e i Fondi per il sostegno agli affitti, che dal 2006 al 2009 sono passati da € 310.660.000 a € 181.101.060, con una diminuzione pari al 43%, mentre per il 2010 sono stati stanziati 377.885.270 euro. Auspichiamo che il Fondo per il sostegno all’affitto non subisca, negli anni, ulteriori oscillazioni per consentire alle Regioni di attuare una politica di programmazione adeguata alle esigenze dei cittadini.
Il nostro V Rapporto “famiglia-reddito-casa”, ha analizzato tre aspetti:
1) Valori immobiliari aggiornati al II semestre 2009;
2) Valori delle locazioni aggiornati al II semestre 2009 e relativa incidenza sui redditi delle famiglie;
3) Provvedimenti di sfratto emessi ed eseguiti al II semestre 2009.
In base ai calcoli fatti la provincia di Avellino non rientra nelle prime dieci città più care, ma neanche nelle dieci più economiche d’Italia. Nel II semestre del 2009 i costi al metro quadro per l’acquisto di una casa variavano da 1.725 euro al centro a 1.200 in periferia, con la conseguenza che per un appartamento di 70 metri quadri in centro si arriva a spendere 120.750 euro, in semicentro 106.750 euro e in periferia 84.000 euro. Per l’affitto di un appartamento di 70 metri quadri in centro si spende 448.00 euro, in semicentro 378.00 e in periferia 350.00, per una spesa media di 392.00 euro mensili. L’incidenza media sulla spesa mensile di una famiglia composta da 4 persone e con un reddito annuo di 36.000 euro è del 15%. Naturalmente con l’abbassamento del reddito annuo l’affitto può arrivare ad incidere mensilmente anche del 30%. Sono aumentati tra il dicembre del 2009 e il gennaio del 2010 anche le ordinanze di sfratto. Per la provincia di Avellino su un totale di 565 ordinanze di sfratto emesse, 251 di esse sono per morosità. Sostanzialmente il 45% degli sfratti viene ordinato per una difficoltà economica delle famiglie. “ I dati del nostro rapporto – ha sottolineato il segretario generale della Uil di Avellino Franco De Feo – parlano chiaro per la regione Campania e per la provincia di Avellino. La casa continua ad essere un’emergenza per le nostre famiglie e i costi per l’acquisto e per l’affitto continuano a gravare in maniera pesantissima sui redditi mensili. Continuiamo a dire che è necessario mettere al centro di tutto l’affitto, tramite l’introduzione di politiche fiscali premianti: la cedolare secca del 20 % sul reddito derivante da locazione, per esempio, e la possibilità, per l’inquilino, di detrarre dalle tasse una parte dell’affitto, sarebbero già un’ottima soluzione che potrebbe determinare, un aumento dell’offerta di abitazioni, contribuendo a calmierare il mercato degli affitti. Una misura in grado di far emergere, tra l’altro, le tantissime locazioni in nero che hanno, normalmente, un carattere speculativo. In merito alla cedolare secca ricordiamo che in sede di approvazione della Finanziaria 2010, sono stati presentati alcuni emendamenti per la sua introduzione su scala nazionale ma nessuno di questi è riuscito ad ottenere votazione positiva affinché venisse introdotta. Anche il “Piano Casa” risulta essere stata un’opportunità inespressa, infatti, l’impatto delle misure anticrisi per il rilancio dell’edilizia, è stato deludente né peraltro, sono seguite a queste, quelle politiche fiscali tanto auspicate per il rilancio del mercato degli affitti. Dati che non possono che allarmare il sindacato, tenuto conto che la crisi non è alle nostre spalle, ma che l’Italia continua a vivere una situazione di sofferenza e il mezzogiorno ancora di più. E a pagare ancora una volta sono le fasce più deboli, le famiglie con un alto numero di componenti e un reddito medio-basso. Dovremmo chiederci a che stato di esasperazione saremmo stati oggi se tante giovani coppie non avessere potuto usufruire delle case di proprietà delle loro famiglie di origine”.

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