Emergenza Calore, il comitato di tutela: “No alla Pavoncelli bis”

L’EMERGENZA – Sono tutti giovani, in maggioranza professionisti, gli esponenti del comitato di tutela del fiume Calore, organizzazione attiva da un anno, da quando è scoppiata l’emergenza ambientale e il livello d’inquinamento del corso d’acqua irpino è divenuto allarmante. Hanno cominciato a ritrovarsi spontaneamente nelle piazze dei borghi per raccogliere firme e informare le popolazioni dall’alta alla media valle del Calore sullo stato di assoluto degrado del fiume. Successivamente in rete hanno iniziato a postare link e video che documentano le reali condizioni del Calore. Ancora una volta negli ultimi mesi hanno organizzato un convegno per lanciare l’ennesimo accorato appello alle istituzioni e agli enti preposti affinchè di adoperino subito per avviare una bonifica seria e mirata del fiume, bonifica sempre annunciata ma ad oggi mai realizzata. “E diciamo no anche alla Pavoncelli bis- tuona Olga Addimanda, presidente del comitato di tutela, che si è ritrovato nella sede de Il Pettirosso di Venticano e domani sera si ritroveranno nel municipio di Mirabella Eclano-. La seconda galleria darà un colpo di grazia al nostro fiume che già ha una portata d’acqua minima. Se l’acqua irpina verrà dirottata in Puglia rischieremo tutti di restare senz’acqua. La situazione è drammatica e purtroppo sottovalutata: noi stiamo facendo la nostra parte, gli altri, i nostri amministratori innanzitutto, non so”. Non si arrendono i giovani del comitato di tutela del Calore, anzi, sono più combattivi che mai e sono pronti a dare vita a una mobilitazione massiccia che coinvolga le comunità dei paesi rivieraschi. Il tam tam è stato già attivato sulla rete. Non mancano le adesioni e la buona volontà a impegnarsi per la salvezza del fiume Calore in agonia.

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