In una lunga intervista, Damiano Genovese ha voluto fare chiarezza su alcuni passaggi della sua vicenda giudiziaria, precisando aspetti che, a suo dire, sono stati trascurati o interpretati in modo errato.
Riguardo agli articoli pubblicati sui mezzi d’informazione e alle dichiarazioni di Rosetta D’Amelio, Genovese ha spiegato che la condanna di cui si parla è esclusivamente pecuniaria e non penale, e che non riguarda alcun risarcimento.
“L’unico errore — ha detto — è stato l’accostamento con il Clan Partenio. Io non sono stato indagato nel primo processo Partenio, ma nel processo Aste Ok, che il Tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Melone, ha dichiarato non essere collegato al Clan Partenio. Quella sentenza ha portato alla mia scarcerazione e a quella di altri imputati.”
Genovese ha ribadito con fermezza:
“Afferma cosa non vera — ha detto — quando mi accosta al Clan Partenio. Io non sono stato indagato nel processo Clan Partenio celebrato innanzi al Tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Melone.”
L’ex candidato sindaco ha inoltre precisato di non aver mai espiato nemmeno un solo giorno di pena definitiva, sottolineando quindi che non corrisponde al vero quanto affermato dalla D’Amelio, secondo cui le presunte parole diffamatorie nei suoi confronti sarebbero state scritte da “uno che ha scontato una condanna in carcere”.
“Si tratta di affermazioni con un chiaro intento denigratorio,” ha aggiunto.
Genovese ha poi chiarito che i giorni trascorsi in carcere erano legati unicamente a una custodia cautelare preventiva e non a una pena definitiva, smentendo così in modo netto le ricostruzioni secondo cui avrebbe già scontato una condanna.
Riguardo alla possibilità di un’azione legale, Genovese ha annunciato:
“Ci stiamo organizzando con i miei avvocati per valutare gli estremi di una querela per diffamazione.”
Infine, ha ricordato che nel processo per scambio di voto politico-mafioso, in cui era imputato, è stato assolto in sede preliminare perché il fatto non sussiste.
Chiudendo l’intervista, Genovese ha anche espresso la propria disponibilità a tornare in campo politico, dichiarando la volontà di dare un contributo concreto e di offrire risposte a una città che, a suo giudizio, appare “spenta e priva di entusiasmo”.





