Contratto d’area, Maselli si sfoga

Contratto d’area, Maselli si sfoga
“Sono passati alcuni anni ma le ferite restano. Certo, l’intelligenza è non farle sanguinare, ma esse, inesorabilmente, hanno lasciato i segni inferti. Si dice che il tempo aiuti a rimarginarle e che il tempo sia galantuomo. Non sempre è così. Questa volta a rimarginarle ci ha pensato il Consiglio d…

Contratto d’area, Maselli si sfoga

“Sono passati alcuni anni ma le ferite restano. Certo, l’intelligenza è non farle sanguinare, ma esse, inesorabilmente, hanno lasciato i segni inferti. Si dice che il tempo aiuti a rimarginarle e che il tempo sia galantuomo. Non sempre è così. Questa volta a rimarginarle ci ha pensato il Consiglio di Stato. Il tempo, invece, si è confermato galantuomo. La vicenda delle aziende del contratto d’area da ammettere ai finanziamenti regionali è stata riaperta dalla terza Sezione del Consiglio di Stato con parole durissime all’indirizzo della Regione Campania: eccesso di potere per carenza dello stesso, sviamento, carenza dei presupposti, erronea motivazione, contraddittorietà, illogicità manifesta, perplessità”. Così l’ex presidente della provincia, ora al vertice dell’Alto Calore servizi, Franco Maselli. “Acqua passata, dirà qualcuno. Eh no, sarebbe troppo facile – dice sempre Maselli – spero che gli irpini ricordino gli articoli al vetriolo degli onnipresenti “saputi” sulla illegittimità e sulla illiceità dei finanziamenti regionali alle imprese del Contratto d’area. Sono sempre gli stessi; trascorrono gli anni ma non cambiano, passavano e passano il tempo a dare lezioni agli altri. Spero anche che qualcuno ricordi gli editoriali di certi giornalisti i quali prima scrivevano i loro articoli velenosi e poi li portavano personalmente a qualche magistrato in attesa di leggerli per aprire, prontamente, scandalistiche e scandalose indagini. Spero, ancora, che qualcuno ricordi gli avvisi di garanzia emessi da un sostituto procuratore il quale, pur non essendo territorialmente competente a svolgere quelle indagini (!), comunque le svolse ed emise gli avvisi. Fu il giudice subentrato per competenza a proscioglierci dopo aver esibito semplicemente una cartolina postale di ritorno! Spero che qualcuno ricordi le milionarie consulenze tecniche, commissionate dal giudice non competente, piene di inesattezze, strafalcioni ed illazioni. Bene, se qualcuno ha dimenticato quelle vicende, io voglio ricordarle perché fui direttamente coinvolto ed oggi, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, se non fossero talmente inverosimili, dovrei pensare ad un “unico disegno criminoso”. Quanti sanno che questo trastullamento è costato un bel po’ di soldi alla comunità per indagini inutili e consulenze rivelatesi altrettanto inutili, così come è costato agli “avvisati” parecchie decine di migliaia di euro? Quasi nessuno! Chi ha pagato? Quasi tutti, tranne i promotori di quell’infamia, di quella imboscata vile”.

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