Cisl, lettera aperta di Melchionna a Renzi

“Di seguito vi proponiamo il testo della lettera aperta del segretario generale della Cisl IrpiniaSannio Mario Melchionna, rivolta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in ocasione della sua visita in programma domani in Irpinia. “Caro Presidente, in questo momento complicato per la vita del nostro paese riteniamo quanto mai opportuno sottoporLe alcune nostre riflessioni e considerazioni che speriamo possano essere da Lei condivise e rese proprie. Un Sud destinato a scomparire… questa è la…

“Di seguito vi proponiamo il testo della lettera aperta del segretario generale della Cisl IrpiniaSannio Mario Melchionna, rivolta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in ocasione della sua visita in programma domani in Irpinia. “Caro Presidente, in questo momento complicato per la vita del nostro paese riteniamo quanto mai opportuno sottoporLe alcune nostre riflessioni e considerazioni che speriamo possano essere da Lei condivise e rese proprie. Un Sud destinato a scomparire… questa è la fosca fotografia dell’ultimo rapporto di Svimez, secondo cui aumenta povertà e diminuiscono le nascite. Nell’ultimo anno le famiglie con grosse difficoltà economiche sono cresciute del 40 per cento. Nello stesso periodo ci sono state 177mila nascite, il dato più basso dal 1861. Ma c’è un dato che fa ancora più paura: il Meridione è destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni. Numeri che vanno inseriti in un contesto di grave crisi: 116mila persone emigrate nel 2013, 208mila posti di lavoro persi, un tasso di disoccupazione del 31,5 per cento. Si parla di ‘impoverimento programmato’… che il Sud sia meno ricco del resto d’Italia è il frutto di una programmazione che dura da un secolo e mezzo. In Campania abbiamo un tasso di disoccupazione che sfiora il 27 per cento, in Irpinia il 18 per cento con una disoccupazione giovanile del 58 per cento e a Benevento un tasso di disoccupazione che addirittura supera il 18 per cento. La crisi in Campania ha prodotto fino ad oggi 650 vertenze che intessano oltre 50mila lavoratori. Negli ultimi cinque anni il Pil è sceso del 10%, il reddito individuale è il più basso d’Italia, i giovani sono sfiduciati e senza prospettiva, il numero dei disoccupati continua a crescere. A questo fa da sfondo un generale ridimensionamento dei servizi pubblici offerti ai cittadini che non è servito nemmeno a risanare i bilanci degli enti pubblici, i tagli nel settore sanitario e dei trasporti ecc. ecc. calo di nascite, aumento dell’emigrazione, impoverimento del territorio e mancato sviluppo! Industria, Edilizia, Artigianato e Commercio sempre più in crisi : in Campania le ore di cig totali autorizzate nel mese di Ottobre 2014 sono state 8.376.938, in Irpinia 446.093, nel Sannio 272.014. Sono i numeri di un territorio che ha pagato e sta pagando tutt’ora le conseguenze della crisi, ma soprattutto penalizzato e a volte discriminato dalle stesse istituzioni che lo rappresentano. Un esempio fra tanti…la vicenda drammatica ‘ex-Isochimica’ o meglio ‘fabbrica dei veleni’ per le morti causate agli operai esposti all’amianto, per le patologie ad esso correlate di cui tantissimi ex lavoratori sono ad oggi affetti e per i danni ambientali causati all’ambiente circostante e a quanti risiedono nell’area attigua allo stabilimento stesso. La Cisl si è più volte spesa per il riconoscimento dei requisiti pensionistici dei lavoratori che avendo lavorato a contatto con l’amianto, oggi si ritrovano affetti da questa patologia da asbesto-correlata e impossibilitati ad essere impiegati ad altro lavoro. Anche i nostri rappresentanti irpini in Parlamento, attraverso una serie di proposte-emendamento hanno richiamato l’attenzione del Governo su questa triste vicenda, ma ad oggi non si è avuto nessun riscontro in termini legislativi né economici per cercare di risarcire, almeno in parte, tutte quelle famiglie che hanno subito la perdita di un proprio caro, ex-lavoratore, in forza a quell’ azienda.
E’ quindi indispensabile, in una fase sociale estremamente complessa sostenere socialmente e fiscalmente le famiglie, i lavoratori, i giovani, gli immigrati ed i pensionati, e per questo occorre ridurre il peso fiscale complessivo che pagano lavoratori e pensionati ed evitare che gli enti territoriali, ai vari livelli, possano continuare ad avere mano libera ad innalzare la tassazione nei territori. I giovani più di tutti, pagano questa crisi! giovani senza prospettive, costretti ad abbandonare la propria terra, a non credere e sperare in un futuro migliore. Giovani che non progettano più una famiglia e dei figli, ma giovani che si accontentano di lavorare ‘a giornata’. Il contratto è una chimera! Sono loro il nostro futuro, ma senza di loro, ci chiediamo…il futuro dov’è? Riteniamo che la vera riforma del mercato del lavoro debba orientarsi non ad accrescere la burocrazia pubblica, ma a promuovere l’ingresso nel mondo del lavoro ai giovani e coloro i quali, meno giovani, hanno perso l’occupazione e vivono la drammatica situazione di solitudine senza speranza, con se stessi, con le proprie famiglie, con il contesto sociale di riferimento. È avvilente manifestare per il rispetto dei propri diritti contro chi dovrebbe essere in prima linea per garantirli! Diritti che a seconda del colore politico si decide di far rispettare! È possibile che le cosiddette garanzie, alla base di un Paese libero e democratico come il nostro si ritrovano in semplici slogan da campagna elettorale? Di eccellenze industriali qui al Sud e in particolare in Irpinia e nel Sannio ce ne sono, ma il sistema politico e i problemi strutturali legati al nostro territorio hanno rappresentato negli anni un ostacolo alle diverse possibilità di sviluppo. Ci rimettiamo al Suo buon senso, alla sua voglia di cambiare e di ‘rottamare’ che ha animato la sua campagna elettorale e ha portato alla Sua vittoria, perché il nostro Paese è stanco di credere al ‘nuovo’, se non c’è volontà di cambiamento. Disagio, abbandono, dispersione e, contestualmente, valorizzazione delle competenze e cura delle eccellenze sono temi vitali sui quali si giocherà il futuro del paese, temi che non possono essere affrontati senza giuste e necessarie attenzioni ed approfondimenti. La CISL considera peraltro positivo il forte sgravio contributivo che verrà introdotto dalla legge di stabilità 2015 per incentivare nuove assunzioni a tempo indeterminato, in aggiunta alla deduzione dall’imponibile Irap della quota relativa al costo del lavoro.
La Cisl è convinta e spera di poter confrontarsi con Lei su temi e questioni importanti per la nostra comunità , ritiene indispensabile che il Governo si apra alla discussione con i corpi sociali sulla materia del lavoro e, in generale, del sociale. La Cisl è da sempre un Sindacato che ha fatto della sua politica di vicinanza al territorio un’arma vincente, lo dimostrano i numeri che rispecchiano la sua rappresentanza la sua rappresentatività. Noi vogliamo credere che questo Governo rappresenti per il nostro Paese ‘il cambiamento’ e per il nostro territorio una ‘possibilità di riscatto ’. A tale scopo, chiediamo a Lei e a questo Governo di credere insieme a noi che cambiare è possibile. Vogliamo poter vivere dignitosamente nel nostro Paese, nel Paese che amiamo. La Cisl è disponibile ad ogni tipo di confronto, certa di un interesse concreto di questo Governo per questa terra e la sua gente, la stessa gente che ha scelto Lei alla guida di questo Paese…”

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