|
Nell’autunno appena passato, per la prima volta nella storia della castanicoltura italiana, a causa di una serie di fattori negativi, si è registrato un fatto estremamente negativo: sulle tavole degli italiani ci sono state più castagne straniere che nostrane, infatti le importazioni dall’estero hanno superato in quantità la produzione Made in Italy scesa al minimo di sempre. Gli attacchi provocati dal “Cinipide galligeno del castagno”, dalla Cydia e dal Balanino, oltre all’andamento climatico s… |
Nell’autunno appena passato, per la prima volta nella storia della castanicoltura italiana, a causa di una serie di fattori negativi, si è registrato un fatto estremamente negativo: sulle tavole degli italiani ci sono state più castagne straniere che nostrane, infatti le importazioni dall’estero hanno superato in quantità la produzione Made in Italy scesa al minimo di sempre. Gli attacchi provocati dal “Cinipide galligeno del castagno”, dalla Cydia e dal Balanino, oltre all’andamento climatico sfavorevole, hanno provocato il crollo della produzione nazionale al di sotto dei 18 milioni di chili, con tagli del 70 per cento rispetto agli anni precedenti (con un minimo di 50% e punte fino al 95%).
La Campania, che rappresenta la principale regione italiana ed europea per produzioni, è il territorio che ha pagato il prezzo più alto di questa spaventosa crisi. In questo contesto di grande difficoltà fitosanitarie, vi è un progetto di ricerca avviato a maggio 2012, che coinvolge i massimi esperti europei del settore. Il progetto approvato dalla Regione Campania attraverso la Misura 124 del PSR 2006-2013 ha come titolo: “Ottimizzazione della produzione (massale) di Torymus sinensis per il controllo del cinipide galligeno del castagno (OPTYMUS)”. La guida scientifica del progetto è affidata al Prof. Emilio Guerrieri dell’IPP-CNR (Istituto per la Protezione delle Piante –Consiglio Nazionale Delle Ricerche) fra i partner vi è il DISAFA Università di Torino con il Prof. Alma Alberto, la Oasis srl centro ricerche di Avellino, la Cooperativa Agricola Castagne di Montella, la Coopertiva agricola Acerno Frutta , la INGINO SPA azienda di trasformazione.
I primi risultati del progetto saranno presentati Venerdì 21 febbraio 2014 a Montella (AV) in un importante convegno scientifico a cui prenderanno parte i massimi esperti nazionali sulle problematiche fitopatologi che del castagno.
Il cinipide è comparso per la prima volta in Italia nel 2002, in Piemonte; da allora la presenza è segnalata in tutte le regioni castanicole Italiane. Tale insetto si è diffuso per l’utilizzo di materiale di propagazione infetto proveniente presumibilmente da vivai che non erano stati sufficientemente controllati( in Piemonte è arrivato attraverso materiale infetto o dal Giappone o dalla Cina). Il cinipide crea danni alla pianta non al frutto. Il danno economico è soprattutto indiretto ,la pianta indebolità produce negli anni meno frutti. Il cinipide non è più eradicabile dai nostri castagneti. Dobbiamo imparare a convivere con questo insetto e mantenerlo sotto la soglia del danno economico e ambientale. La lotta alla diffusione del cinipide passa inevitabilmente attraverso la lotta biologica con la diffusione dell’insetto antagonista per antonomasia rappresentato dal Torymus sinensis Kamijo. La sperimentazione di protocolli per l’allevamento e la diffusione di tale insetto può rappresentare la chiave di svolta più sostenibile alla lotta al Cinipide galligeno del castagno.
La lotta biologica ha bisogno di tempo. Occorrono almeno 6/7 anni dal lancio degli antagonisti naturali per iniziare a riscontrare una riduzione dell’infestazione del cinipide. Il progetto sta dando una accelerazione al controllo del cinipide, per ridurre i danni economici ed ambientali che questo insetto provoca. Il castagno è una pianta robusta e forte, ha superato il cancro corticale, malattia mortale, riuscirà a superare anche l’attacco del cinipide galligeno.
Programma dell’Incontro Tecnico Scientifico
Saluti
Ferruccio Capone – Sindaco del Comune di Montella
Gerardo Iandolo – Presidente Comunità Montana Terminio Cervialto
Giovanni Maria Chieffo – Presidente GAL Irpinia
Relazioni Tecniche
Emilio Guerrieri – CNR IPP
Alberto Alma DISAFA
Antonio De Cristofaro UNIMOL
Conclusioni
Raffaele Coppola – Commisario Provincia di Avellino
Daniela Nugnes – Assessore Regionale all’Agricoltura




