Caso Malzoni, botta e risposta Cortese-Foti

AVELLINO – Un vero è proprio caso quello che si è venuto a creare dopo il secondo provvedimento di chiusura emesso dal Comune di Avellino nei confronti della clinica Malzoni, dopo le osservazioni dell’Asl. Il dirigente alle attività produttive, Carmela Cortese, firmataria della tanto discussa determina, ha risposto alle dichiarazioni di Foti in merito alla questione. Il primo cittadino ha espresso tutto il suo disappunto, affermando di non essere stato informato sulla vicenda in qualità d…

AVELLINO – Un vero è proprio caso quello che si è venuto a creare dopo il secondo provvedimento di chiusura emesso dal Comune di Avellino nei confronti della clinica Malzoni, dopo le osservazioni dell’Asl. Il dirigente alle attività produttive, Carmela Cortese, firmataria della tanto discussa determina, ha risposto alle dichiarazioni di Foti in merito alla questione. Il primo cittadino ha espresso tutto il suo disappunto, affermando di non essere stato informato sulla vicenda in qualità di sindaco nonché di autorità sanitaria locale. Dal canto suo, la dirigente comunale ha dichiarato di aver tentato più volte nei giorni scorsi di parlare con il sindaco, ma senza riuscirci. “E’ più facile avere udienza dal Papa che parlare con Foti”, ha affermato la Cortese che ha aggiunto: “Sulla clinica Malzoni c’è un indagine della Procura della Repubblica volta a far luce su una di quelle situazioni che il commissario Guercio definì incancrenite”. Da qui, la replica stizzita di Foti: “Credo che questa dirigente debba recarsi dal Papa per farsi perdonare le bugie. La mia porta è sempre aperta, ricevo tutti, ogni giorno e in qualsiasi orario. Non nascondo che proprio qualche giorno prima dell’ufficializzazione di questa sua determina, ci siamo incrociati in ascensore. Se avesse voluto accennarmi a questa sua decisione, ebbene, sarebbe stata cosa buona e giusta. Mi limito ad osservare che i dirigenti e gli impiegati della Pubblica amministrazione hanno il dovere di essere corretti e leali nei confronti degli amministratori comunali, elementi che sono mancanti in questa vicenda”.

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