Beni culturali, ufficiale la graduatoria: in Irpinia 7,5 milioni

E’ stato firmato il decreto dirigenziale della Direzione Generale per le “Politiche sociali, le politiche culturali, le pari opportunità e il tempo libero” della Regione Campania con il quale viene approvato l’elenco delle proposte progettuali che costituiscono il Piano Regionale di Intervento sui Beni Culturali a valere sulle risorse comunitarie dell’Obiettivo Operativo 1.9. Al territorio della provincia di Avellino vengono finanziate tre proposte progettuali per un importo complessivo di circa sette milioni e mezzo di euro, pari ad oltre il 20% delle risorse complessive messe a bando. “Il bando relativo alla valorizzazione dei Beni Culturali – dichiara l’onorevole Giuseppe De Mita che ha ideato il piano di interventi da Assessore al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania – presenta numerosi elementi innovativi ed introdotti per la prima volta rispetto all’utilizzo dei fondi comunitari. Come mai accaduto in precedenza, il bando ha portato alla disapplicazione di una regola non scritta nell’assegnazione delle risorse, quella del principio demografico. Le proposte, infatti, sono state valutate esclusivamente nel merito, senza l’utilizzo del criterio delle quote relative alla consistenza della popolazione. Con il principio di concentrazione demografica, l’Irpinia non avrebbe potuto ottenere più del 10% delle risorse disponibili. In questo Piano, invece, al territorio della provincia di Avellino viene riconosciuto oltre il 20% del finanziamento totale”. “In più – continua il deputato – nel bando viene stabilita la revoca del finanziamento nel caso in cui, in sede di esecuzione del progetto, non vengano rispettati alcuni parametri, soprattutto quelli relativi ai livelli occupazionali ed in generale all’implementazione di un virtuoso modello gestionale del bene culturale oggetto del finanziamento”. “L’Irpinia – così conclude De Mita – che vede tre sue proposte progettuali tra le prime sei in graduatoria e per le quali è stato riconosciuto il massimo di cofinanziamento possibile, ha raccolto questa sfida e ha, perciò, ottenuto un risultato di rilievo. Questo ci dice come, poste le condizioni per competere ad armi pari, quando si esce dalla logica della rivendicazione territoriale e si raccoglie la sfida dell’innovazione, si corre un rischio che alla fine viene però premiato”.

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